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martedì 17 ottobre 2017

Escher, sempre e ovunque Oltre il possibile.

Fino al 28 gennaio 2018, BLU | Palazzo d’arte e cultura ospita la mostra “Escher. Oltre il possibile”, realizzata da MondoMostre e Fondazione Palazzo Blu, con il contributo della Fondazione Pisa e la collaborazione del Gemeentemuseum Den Haag, Arthemisia e M.C. Escher Foundation, a cura del professor Stefano Zuffi, storico dell’arte e grande conoscitore di M.C. Escher.

La mostra presenta una completa rassegna di tutti gli ipnotici, sorprendenti e spiazzanti capolavori del grande olandese, con il contributo di alcune curiose soluzioni espositive progettate dall’architetto Cesare Mari e grazie all’uso delle tecnologie e della multimedialità, una delle caratteristiche delle esposizioni organizzate a Palazzo Blu. Insieme al fascino coinvolgente del mondo di Escher, la mostra è l’occasione per ripercorrere le tappe della creatività dell’artista, soffermandosi in modo particolare sui lunghi e decisivi soggiorni in Italia, tra scenari naturali e memorie artistiche che segnarono in modo profondo il suo stile.

Il giovane Escher studia a Delft e ad Haarlem, storiche città d’arte dell’Olanda: il suo maestro è un incisore ebreo sefardita, Samuel Jessurun de Mesquita, che incontrerà un triste destino ad Auschwitz. Su suo consiglio, Escher comincia ad apprezzare l’arte matematica-razionale della tradizione ebraica e islamica, confrontandola con i movimenti dell’avanguardia europea. Nel corso degli anni Venti e Trenta intraprende numerosi viaggi in Italia, in particolare visita diverse città della Toscana. Organizzare una mostra di Escher a Pisa, la cui Università è da secoli un punto di riferimento internazionale nelle ricerche matematiche e scientifiche, è dunque anche un’occasione per interrogarsi sulle possibili fonti d’ispirazione della sua creatività.

Pur rimanendo a lungo un attento interprete del paesaggio, Escher esplora sempre più a fondo gli orizzonti dell’illusione visiva, attraverso composizioni di carattere geometrico o con la creazione di architetture “impossibili”.

Insieme a una selezione straordinaria di oltre cento opere di Escher, i visitatori trovano alcune testimonianze dei secoli precedenti, in larga parte provenienti da Pisa stessa: frammenti marmorei con decorazioni in stile cosmatesco, tarsie lignee con la rappresentazione di solidi geometrici, le incisioni di G.B. Piranesi con architetture fantastiche e prospettive suggestive.

La mostra si articola in nove sezioni: Volti, Animali, Oggetti e riflessi, Geometrie e ritmi, Paesaggi, L’artista, Architetture fantastiche, Nature, Autoritratti.