Blog di servizio gratuito per la comunicazione in Arte

sabato 28 settembre 2019

I Pensieri in volo di Antonella Cotto

Sabato 5 ottobre 2019 alle ore 17, ad Albissola Marina (SV) presso il Circolo degli Artisti, Pozzo Garitta 32, si terrà l'inaugurazione della mostra personale di Antonella COTTA ' Pensieri in volo'.

"L'artista nasce ad Imperia e vive e lavora in Liguria. Le sue opere appaiono astratte rispetto al mondo reale. Naturalmente il mare è punto focale della sua riflessione dilatata su un territorio con cui lei intende interagire mediante un approccio sintomatico ed emotivo. Dall' astrazione all' informale, sono questi i punti cardinali del suo immaginario che si mescola con i blu sfibrati dalla tramontana. Mentre una linea d'orizzonte indefinita confonde mare e cielo in un'inevitabile intervallo di cromie e materia pittorica."


Antonella Cotto - Pensieri in volo
dal 5 al 20 ottobre 2019
Con orario da mercoledì a venerdì dalle 16 alle 18, sabato, artista presente, dalle 16 alle 19

Circolo degli Artisti  
Pozzo Garitta, 32  17012 Albissola Marina (SV)
               
www.circoloartistialbisola.it
circ.artistialbisola@libero.it

martedì 24 settembre 2019

Dante l’adulto bambino

Da giovedì 3 ottobre la Fondazione Il Lazzaretto presenta “Dante l’adulto bambino”, un ciclo dantesco con Gianni Vacchelli, narratore, saggista e docente. Tre incontri, ospitati presso la suggestiva Chiesa di San Carlo al Lazzaretto, per re-incontrare in modo vivente e attuale la poesia del Poeta, in un percorso tra grandi luoghi e personaggi del poema, secondo l’asse archetipico del senex-puer.

Gianni Vacchelli guiderà il pubblico in un viaggio alla scoperta di Dante e dei suoi grandi spiriti, così antichi e pieni di gioventù insieme, passando dall’inferno al paradiso attraverso tre principali personaggi: Virgilio, il poeta-iniziato sarà il protagonista del primo incontro di giovedì 3 ottobre; Catone, il politico vecchio-saggio sarà invece al centro del secondo appuntamento di giovedì 10 ottobre; Cacciaguida, il padre “santo” chiuderà il ciclo dantesco giovedì 24 ottobre. L’ingresso è gratuito.

Nell’opera di Dante ricorre più volte lo spirito adulto-bambino. Tanti personaggi incarnano, insieme e nella relazione con Dante, questo doppio movimento, vecchio-giovane, antico-attuale. Anche la discesa agli inferi è da intendersi come una grande evocazione di spiriti (per lo più antichi-vecchi), seria e giocosa, bambina e drammatica.
Perché Dante stesso è così, un adulto-bambino, un avo-infante, come ci ricorda Umberto Saba: “Dante è un piccolo bambino, continuamente stupito di quello che avviene a un uomo grandissimo; sono veramente «due in uno». Guardate come il piccolo Dante trasale, grida, si illumina di gioia, trema di collera e di (simulato) spavento, si esalta, si esibisce, si umilia per civetteria, si erge alle stelle. E contro a lui, unito a lui, Dante; Dante uomo intero, marito, padre, guerriero, uomo di parte, esule infelice e glorioso; Dante con tutte le tremende passioni dei suoi tempi e dell’età matura”.

Il ciclo di incontri “Dante l’adulto bambino” rientra all’interno di Virus!, il programma promosso dalla Fondazione Il Lazzaretto nel quale il pubblico è invitato a contribuire alla creazione dei contenuti del festival della Peste! previsto dal 7 al 10 novembre e dedicato quest’anno alla vecchiaia. Il tema è uno stimolo per interrogarsi su tempo, memoria individuale e collettiva, confronto tra generazioni e trasformazioni dei corpi.


Programma “Dante l’adulto bambino”

Giovedì 3 ottobre, ore 18.30
Virgilio il poeta-iniziato – Inferno
Il più importante incontro per comprendere l’asse senex-puer nella Commedia è quello con Virgilio, poeta, maestro, autore, padre, iniziato. Dante diventa quello che è anche e soprattutto grazie a lui. La loro relazione è magnifica dal punto di vista umano, poetico, artistico, paterno-filiale, spirituale. Virgilio, l’antico, con Dante si fa giovanissimo, attivo, si rinnova, e Dante, insicuro, “piccolo e bambino”, cresce e diventa grande, fino a superare, gioiosamente e non conflittualmente, il suo maestro.


Giovedì 10 ottobre, ore 18.30
Catone il politico-vecchio saggio – Purgatorio
Catone è una grande ed enigmatica figura, che Dante incontra fin dal I canto del Purgatorio. Sotto tanti punti di vista è l’archetipo del vecchio saggio, ieratico, virtuoso, potente, severo e giusto. È un pagano e si è tolto la vita, eppure è il guardiano del Purgatorio ed è quindi un salvato. Ha dato la sua vita per la libertà e la liberazione, non disperando, e Dante ha bisogno dell’incontro con lui, per crescere, verticalizzarsi, costellando dentro di sé quest’asse puer-senex e senex-puer, che sa percorrere da entrambi i lati, passando prima per il bambino e ricominciando dal vecchio. È il suo spirito poi serio e eternamente giovane a rileggere Catone così, facendone una novità costante e sorprendente ai nostri occhi.


Mercoledì 24 ottobre, ore 18.30
Cacciaguida il padre “santo” – Paradiso
Con Cacciaguida siamo in Paradiso. Dante sta continuando e compiendo il suo cammino di espansione, di liberazione e di crescita, diventando adulto e restando bimbo. Il suo albero genealogico fisico è provato e malato, come tanti nostri alberi genealogici terreni: una madre morta giovanissima, un padre inesistente se non ambiguo e immorale (forse usuraio). Allora il Poeta viaggia nel passato, re-incontrandolo presente, vivo e pieno di energia che ricostruisce. Cacciaguida è un trisavolo “santo”, una pianta sana da cui Dante è germogliato. È anche una figura di padre/Padre, che aiuta Dante a diventare un figlio/Figlio, dentro l’archetipo cristico, che per Dante è il compimento del dinamismo senex-puer.


"Dante l'adulto bambino"
3,10, 24 ottobre 2019 - 18.30 - 20.00
Chiesa di San Carlo al Lazzaretto
Largo Fra Paolo Bellintani 1, Milano

INGRESSO GRATUITO



Fondazione Il Lazzaretto

Via Lazzaretto 15 - 20124 Milano
Tel. +39 0245370810 | info@illazzaretto.com | www.illazzaretto.com

giovedì 19 settembre 2019

Resistenze del corpo nella Galleria Espositiva del Museo Il Correggio

Inaugura sabato 21 settembre, alle ore 17, “Resistenze del corpo”, personale dell’artista Marco Catellani, allestita a Correggio, nella Galleria Espositiva del Museo Il Correggio, a Palazzo dei Principi, in collaborazione con Art&Co. e Casa Nannipieri Arte. All’inaugurazione interviene il critico d’arte, Luca Nannipieri.

Come sottolinea lo stesso Nannipieri, l’artista cavriaghese Marco Catellani si è imposto nel panorama italiano con uno stile riconoscibile ed estremamente distintivo. Le opere di Catellani non rappresentano uomini, ma archetipi di uomini e in questo loro essere archetipi, impronte, marchi, diventano iconici. Le figure umane, post-umane, di Catellani, impassibili sono certamente moderne, ma hanno una lunga tradizione alle spalle. I primi millenni dell’arte e dell’espressione umana sono infatti caratterizzati da figure prototipe, come quelle che oggi Catellani attualizza con efficacia. Pur non avendo iniziato immediatamente con questo stile, il suo è stato un veloce maturamento che deve molto alla Pop Art e oggi la sua espressione è inconfondibile, come ben ha individuato anche Vittorio Sgarbi. 

Pur non rappresentando la figura umana così come appare ai nostri occhi, colpisce che le opere di Catellani sappiano indagare a fondo la nostra inquietudine, ponendoci di fronte a domande e turbamenti: se queste figure possono essere uguali a se stesse, senza personalità individuali, finiremo anche noi umani un giorno per essere identici e indistinti? Questa domanda insidiosa e profondamente moderna, nasce guardando queste opere e nell’inquietudine che esse sanno generare risiede l’unicità d’artista di Catellani e la sua forza.


MARCO CATELLANI, “RESISTENZE DEL CORPO”
in collaborazione con Art&Co. e Casa Nannipieri Arte
Correggio, Palazzo dei Principi, Museo Il Correggio, Galleria Espositiva
21 settembre - 6 ottobre 2019
Inaugurazione: sabato 21 settembre, ore 17
Orari di apertura: sabato 15,30-18,30; domenica e festivi 10-12,30 e 15,30-18,30.
Info: Museo Il Correggio, tel. 0522.691806 – museo@comune.correggio.re.it – www.museoilcorreggio.org
Ingresso libero. 


Marco Catellani è nato nel 1951 a Cavriago. Diplomato all’istituto d’Arte “G. Chierici” di Reggio Emilia, dal 2006 si dedica esclusivamente alla ricerca artistica ed è entrato a far parte del nuovo movimento artistico “PopUpRevolution”. Alla ricerca della sintesi estrema, Catellani schiera nei suoi dipinti un esercito ordinato di figure disposte in modo razionale, complesse composizioni, a metà strada tra astrazione e stilizzazione che creano stranianti effetti optical. I personaggi appaiono fissi, ieratici, al limite tra il fisico e il metafisico. L’artista sorprende per la sua tecnica precisa e rigorosa, quasi maniacale, trasportandoci in un universo parallelo di grande forza e potenza visiva. I richiami e i riferimenti culturali sono chiari, dalle maschere africane alle scomposizioni meccaniche di Léger, fino alle “nature morte” astratte di Roy Lichtenstein. In particolare, però, Catellani ha sviluppato in maniera personale il segno urbano di Keith Haring. 

Ufficio stampa
Comune di Correggio 

venerdì 13 settembre 2019

Lo Spazio come Condizione

A quarant’anni dalla morte la Città natale di Mario Deluigi rende omaggio al Maestro con una mostra di circa una quarantina dei suoi lavori tra i più importanti. 

Il Capostipite dello spazialismo veneziano (firmatario con Lucio Fontana, dei primi manifesti spazialisti degli anni ‘50) nonostante la critica più attenta gli abbia sempre riservato grandissimi meriti, solo in questi ultimi anni sta finalmente ottenendo i più ampi riconoscimenti dal collezionismo internazionale. Ora, trascorsi quasi trent’anni dalla grande mostra tenutasi a Ca’ Pesaro, pare doveroso tributare un riconoscimento al Maestro con una mostra che si concentri sui lavori più celebrati ed apprezzati: i “Grattages”. 

In questa serie di lavori, realizzati da Deluigi dall’inizio degli anni ‘50 fino al ‘78, si potrà apprezzare la descrizione spaziale dei temi del vuoto e della luce, realizzati con piccolissime incisioni, e definiti con una nuova grammatica del segno da lui concepita. In particolare la mostra intende analizzare e riconoscere le intuizioni del Maestro in materia di primato della “forma” sulla materia, nonché i possibili riferimenti anticipatori delle allora recentissime scoperte della fisica quantistica. 

Questa analisi interpretativa del lavoro del Maestro spazialista viene messa in risalto dal confronto/tributo con alcuni lavori, frutto di una oltre trentennale ricerca, che un altro artista veneziano, Fernando Garbellotto, presenta nella mostra: le Reti frattali.

La mostra è a cura della Città di Treviso e dei Musei Civici trevigiani, con l’organizzazione di Duilio Dal Fabbro. Presentazione e saggi critici in catalogo di Giovanni Bianchi e Dino Marangon.



Lo Spazio come Condizione
Mario Deluigi
Fernando Garbellotto
In collaborazione con Musei Civici Treviso e Città di Treviso
A cura di Duilio Dal Fabbro
Dal 24.08 al 30.09.2019
Museo Luigi Bailo / Casa Robegan / Treviso

martedì 10 settembre 2019

Everything is illuminated. Geographies of Views Between History and Contemporaneity

Sei fotografi italiani portano a Singapore la cultura, la storia e la ricchezza dei luoghi che caratterizzano il nostro paese. Ancora una volta la DZ Engineering, società di Dino Zoli Group di Forlì amministrata da Monica Zoli e diretta da Roberto Grilli, si fa portavoce della cultura italiana nel mondo grazie al progetto " Everything is illuminated. Geographies of Views Between History and Contemporaneity", ideato dalla Fondazione Dino Zoli, punto di riferimento culturale del gruppo imprenditoriale. 

Curata da Gigliola Foschi e Nadia Stefanel con opere di Alessandra Baldoni, Luca Gilli, Cosmo Laera, Luca Marianaccio, Lucrezia Roda e Pio Tarantini, la mostra sarà allestita dal 19 al 22 settembre 2019 presso The Art House di Singapore, in occasione del Gran Premio di Formula 1.

La DZ Engineering, che attraverso la sua controllata DZE Asia Pte Ltd ha appena acquisito la realizzazione dei Sistemi Elettronici per il circuito cittadino di Hanoi, in Vietnam, paese in cui la Formula 1 farà il suo esordio nel 2020, realizza dal 2011 gli impianti di illuminazione e di comunicazione di pista sul circuito di Marina Bay, occupandosi anche dell'illuminazione artistica di alcuni edifici storici di Singapore. Dal 2017, anno in cui è stata conferita a Nadia Stefanel la direzione della Fondazione Dino Zoli, il lavoro connesso al settore MotorSport è stato accompagnato da importanti progetti espositivi: "Singapore: Motor Sport, a tale. An Italian project at The Art House" e "Cube Temple. An ethereal creation of wire mesh in Singapore by Edoardo Tresoldi" presso Cargo 39.

La mostra del 2019 - "Everything is illuminated. Geographies of Views Between History and Contemporaneity" - costituisce la preview di una più ampia esposizione, in programma dal 19 ottobre 2019 al 19 gennaio 2020 presso la sede della Fondazione Dino Zoli a Forlì.

I sei fotografi sono stati invitati a raccontare dodici siti storici e contemporanei illuminati dalla DZ Engineering (da Castel del Monte al Mausoleo di Galla Placidia - entrambi Patrimonio dell'UNESCO - dal Polo chimico di Ferrara allo Stadio Mapei di Reggio Emilia), che si offrono come lo spaccato di un Paese, l'Italia, capace di guardare al futuro senza dimenticare le sue molteplici e stratificate radici storiche. 

«Dodici luoghi - scrive Gigliola Foschi - interpretati e narrati inseguendo una luce che svela e rivela, osservati nel tempo dilatato del crepuscolo, momento del cambiamento e dell'intimità, sospeso tra giorno e notte, tra una luce naturale in declino e una luce artificiale che avanza e crea nuove relazioni».

The Art House ospiterà, inoltre, alcune fotografie (scattate dal track designer Jarno Zaffelli) di edifici iconici di Singapore illuminati dalla DZ Engineering, come City Hall, Supreme Court, Esplanade, Gardens By The Bay e il negozio principale di Dolce&Gabbana a ION Orchard. 

«Siamo orgogliosi di poter contribuire ancora una volta a rendere il Gran Premio di Formula 1 un successo. È sempre stata una grande soddisfazione fornire soluzioni di illuminazione su misura per Singapore, così come del resto facciamo in Italia», afferma Roberto Grilli. 

«Ci auguriamo - aggiunge Monica Zoli - che la mostra sia in grado di suscitare l'interesse dei visitatori, dimostrando loro come l'illuminazione possa fare la differenza nella valorizzazione di diverse location, dalle cattedrali agli edifici storici, dagli stadi di calcio ai circuiti delle corse internazionali, dai porti alle aree industriali, alla vita».

Il progetto è realizzato in collaborazione con Ambasciata d'Italia a Singapore, Camera di commercio italiana a Singapore (ICCS), EuroCham; partner tecnico Epson Singapore. Orari di apertura al pubblico: 10.00-22.00. Vip Gala (su invito): 18 settembre, ore 18.00. Ingresso libero. Per informazioni: DZ Engineering (tel.  +39 0543 1917350,  www.dz-e.com); Fondazione Dino Zoli (tel. +39 0543 755770, info@fondazionedinozoli.com, www.fondazionedinozoli.com).




Segnalato da Chiara Serri
CSArt - Comunicazione per l'Arte
Via Emilia Santo Stefano, 54
42121 Reggio Emilia
T. +39 0522 1715142
info@csart.it 
www.csart.it

domenica 8 settembre 2019

Mythos e Protos di Maicol Borghetti

Umanoidi che da universi paralleli viaggiano tra passato e futuro per meglio comprendere il presente. I personaggi a tuttotondo nati dalla mano creativa dell’artista toscano Maicol Borghetti e realizzati con tecniche digitali invadono gli spazi del Lu.C.C.A Lounge & Underground dal 7 settembre al 6 ottobre 2019 (ingresso libero). 

La mostra personale dal titolo “Mythos e Protos”, a cura di Maurizio Vanni, vuole essere una sorta di indagine visionaria del qui e ora, ma anche una narrazione delle origini del mondo e di come gli esseri viventi hanno raggiunto lo stato attuale. Ma di quale mondo stiamo parlando?

Borghetti – scrive Maurizio Vanni – indaga quel territorio di confine dove passato e futuro, reale e illusorio, sembrano incontrarsi e confondersi in un continuo e molteplice gioco di simbiosi e sovrapposizioni. Ne risulta un’operazione di decostruzione della realtà apparente nel tentativo di ricomporre un universo soggettivo intercettato in un futuro remoto e supportato da disciplina e analisi” . E proprio di questi temi si parlerà durante l’incontro con l’artista e il curatore che si terrà domenica 15 settembre 2019 alle ore 18.

“Mythos e Protos – afferma lo stesso Borghetti – è la materializzazione del viaggio di un’umanità lontana, un’archeologia futura di un uomo che riscopre il passato di altri mondi, trovando le tracce del proprio presente. Mythos e Protos: guardare il passato per scoprire il futuro. Un’indagine archeologica su altri mondi per scansionare il nostro presente”. Ecco allora che, nonostante ci proietti in atmosfere  fantascientifiche di un futuro remoto, Maicol Borghetti “cattura le nostre quotidiane difficoltà psicologiche arrivando a rendere familiari persino le difformità epidermiche dei suoi personaggi, che potrebbero provenire da racconti mitici di un futuro lontano. Molte delle sue figure, quasi in stato di ibernazione o crio-preservazione, sono pronte a tornare in stato cerebrale e fisico attivo in un universo che, in quanto fenomeno, potrebbe essere solo una rappresentazione illusoria della vita”. 

Le sue sono figure totemiche, prive di riferimenti temporali, morfologicamente riconoscibili come “umanoidi”, ma al tempo stesso uniche e diverse da tutto e tutti. Personaggi che ci ricordano quelli dei racconti di Philiph K. Dick, senza però essere “replicanti post apocalittici”. Ma in fondo siamo proprio sicuri che sia così? Borghetti ci sta raccontando un’autentica favola di fantascienza. Crediamogli.



“MAICOL BORGHETTI. MYTHOS E PROTOS”
a cura di Maurizio Vanni 
Lu.C.C.A. Lounge&Underground 
Dal 7 settembre al 6 ottobre 2019
orario mostra: da martedì a domenica 10-19, chiuso lunedì
Ingresso libero

Incontro con l’artista domenica 15 settembre 2019 ore 18



Per info:
Lu.C.C.A. – Lucca Center of Contemporary Art Via della Fratta, 36 – 55100 Lucca
tel. +39 0583 492180   www.luccamuseum.com  info@luccamuseum.com

Addetto Stampa Lu.C.C.A.
Michela Cicchinè  mobile +39 339.2006519 m.cicchine@luccamuseum.com

martedì 3 settembre 2019

Oltraggio alla storia - La distruzione del Patrimonio del Vicino e Medio Oriente

In occasione della mostra 'Notre-Dame de Paris. Sculture gotiche dalla grande cattedrale', Palazzo Madama propone la conferenza " OLTRAGGIO ALLA STORIA - La distruzione del Patrimonio del Vicino e Medio Oriente" con Vito Messina.

Le tragiche notizie delle recenti distruzioni di monumenti ed edifici emblematici della cultura di tanti Paesi del Vicino e Medio Oriente sono purtroppo ancora ben presenti nella nostra memoria collettiva. È un lungo elenco di devastazioni, che prende il via decenni or sono, ma riemerge in modo eclatante alla cronaca nel gennaio del 2015 con la demolizione mediante esplosivi della tomba del profeta Giona, a Mosul, presso le mura della città assira di Ninive, in Iraq, e delle due statue leonine alle porte di Raqqa, in Siria. 

Continua con la distruzione diffusa delle opere esposte nel museo archeologico di Mosul, divulgate su video grazie ai social media, molte delle quali provenienti dalle rovine della città partica di Hatra.
Sempre nel 2015 bulldozer vengono usati sul sito archeologico dell’antica città assira di Nimrud, nel nord dell'Iraq, cui segue l’abbattimento delle colonne del tempio di Bel a Palmira, in Siria, alle quali vengono legati coloro ritenuti nemici dell’autoproclamato Califfato.

Un oltraggio alla storia che ha coinvolto anche molte moschee e santuari, come i mausolei e i monumenti islamici sufi a Timbuctù, in Mali, e la sistematica distruzione di tutte le chiese cristiane nei territori controllati dallo Stato Islamico, tra cui le chiese di culto Assiriano. Sotto la furia distruttrice del Califfato sono caduti anche i luoghi santi sciiti e sunniti, come il mausoleo sufi di Ahmed al-Rifai, la cosiddetta Tomba della Fanciulla (Qabr al-Bint) a Mosul e i santuari sufi vicino a Tripoli, in Libia. Episodi simili accadono in Siria e in Iraq, dove nel 2016 viene abbattuto il monastero di Sant'Elia a Mosul. 

Nel 2017 l’Isis colpisce anche il teatro romano di Palmira, spesso usato per esecuzioni sommarie.
Da questi tragici accadimenti trae spunto una riflessione nel tentativo di comprendere quali siano state le cause di tale accanimento contro la storia (passata e recente) e, in fondo, contro l’Umanità.

Vito Messina è professore associato di Archeologia e Storia dell’Arte iranica (Università di Torino). 




L'evento si svolgerà Giovedì 5 settembre 2019 (dalle ore 17.30) presso il Gran Salone dei Ricevimenti di Palazzo Madama – Piazza Castello – Torino.

Ingresso libero fino a esaurimento posti disponibili

Palazzo Madama
Piazza Castello – Torino
palazzomadama@fondazionetorinomusei.it – 011 4433501

www.palazzomadamatorino.it