Blog di servizio gratuito per la comunicazione in Arte

lunedì 31 agosto 2020

Anime Manga. Storie di maghette, calciatori e robottoni a Palazzo Santa Margherita.

Fondazione Modena Arti Visive è lieta di presentare la mostra Anime Manga. Storie di maghette, calciatori e robottoni, che apre al pubblico sabato 12 settembre a Palazzo Santa Margherita
L’esposizione, a cura di Francesca Fontana ed Enrico Valbonesi, è realizzata a partire dai materiali conservati all’interno della Collezione Museo della Figurina, donata nel 1992 da Giuseppe Panini al Comune di Modena e oggi gestita da Fondazione Modena Arti Visive.

Come indica il titolo, la mostra si focalizza sul legame tra manga e anime, mettendo in evidenza come nella maggior parte dei casi i cartoni animati giapponesi siano derivati da prodotti editoriali, sebbene non manchino esempi del percorso inverso, per cui celebri anime hanno ispirato la creazione dei corrispettivi manga. 

Il percorso espositivo illustra la nascita e le modalità di diffusione tipiche di queste forme di intrattenimento, insegna a decodificarne il linguaggio peculiare e i segni grafici, spiega i generi principali in cui vengono suddivisi i manga, da quelli per l'infanzia - i cosiddetti kodomo - agli spokon a tema sportivo, passando attraverso i cartoni animati del World Masterpiece Theater tratti da opere letterarie occidentali. Alcune sezioni sono dedicate al genere femminile shōjo, di cui fanno parte le celeberrime maghette e le storie sentimentali, e shōnen, storie avventurose per il pubblico maschile, con un focus sui mitici robottoni come Mazinga e Danguard.

Proprio gli anime risultano i protagonisti assoluti dell'editoria delle figurine dagli anni Ottanta in poi. Kiss me Licia, L'incantevole Creamy, Occhi di gatto, Holly e Benji, per fare solo qualche esempio, sono stati compagni dei pomeriggi di bambini e adolescenti che negli album di figurine e nelle card hanno trovato l'opportunità di giocare con i loro personaggi preferiti, intrattenendosi secondo modi e tempi diversi rispetto a quelli televisivi.
Oggetto di censura che spesso li ha snaturati, questi cartoni animati sono stati criticati aspramente da pedagoghi, genitori e opinionisti. Oggi invece, anche in ambito accademico, sono fioriti studi che riconoscono agli anime un posto importante nel cinema di animazione internazionale, il merito di avere reinventato generi come la fantascienza, il feuilleton, la sit-com e di aver saputo sviluppare un linguaggio nuovo all'interno dei limiti di un budget ridotto. 

Anime Manga. Storie di maghette, calciatori e robottoni è un viaggio dalla fine degli anni Settanta ai giorni nostri, una mostra dal forte impatto emozionale, che suscita i ricordi d'infanzia accompagnando il visitatore all'interno di quella stagione di 'anime boom' che tanto profondamente ha segnato l'immaginario collettivo. 

Anime Manga. 
Storie di maghette, calciatori e robottoni

A cura di 
Francesca Fontana ed Enrico Valbonesi

Sede
Fondazione Modena Arti Visive | Collezione Museo della Figurina
Palazzo Santa Margherita | Corso Canalgrande 103, Modena

Date
12 settembre 2020 – 10 gennaio 2021

Orari 
Mercoledì, giovedì e venerdì: 11-13 / 16-19; sabato, domenica e festivi: 11-19 
25 dicembre 2020 e 1 gennaio 2021: 16-19
Durante festivalfilosofia
18-19 settembre: 9-23; 20 settembre: 9-21

Ingresso
Intero € 6,00 | Ridotto € 4,00
Ingresso libero: mercoledì | prima domenica del mese | festivalfilosofia (18-20 settembre 2020)
Acquista online su Vivaticket

Informazioni
Tel. +39 059 2032919 (in orario di mostra) | www.fmav.org

Ufficio stampa FONDAZIONE MODENA ARTI VISIVE
Irene Guzman | T. +39 349 1250956 | i.guzman@fmav.org

giovedì 27 agosto 2020

UNO di Valerio Giacone alla galleria d'arte FABER

Sabato 19 settembre la galleria d'arte FABER ospiterà la mostra UNO di Valerio Giacone. Giacone indaga il valore e la sacralità dell'uomo, rendendolo icona di se stesso in quanto portatore del divino.

Il ritrovato approccio pittorico da parte dell'artista e la sua propensione per l'indagine interiore sono l'essenza di questo profondo e multiforme slancio poetico.
L'esposizione è concepita come un viaggio visionario nell'io; l'alternarsi di tecniche e di diversi linguaggi scandisce il ritmo allestitivo di un percorso espositivo pensato come un corpo unico, in cui risultano, tuttavia, ben distinti i singoli momenti.
In questo racconto emozionale di memorie del vivere si raccolgono ed esplodono le varie fasi di sperimentazione attraversate dall'artista nel corso degli ultimi anni di ricerca: dall'amore per il segno agli studi sul cromatismo, dal gusto per la trasformazione della materia fino all'attuale inclinazione verso l'installazione.

L'incipit della mostra si ritrova nella vasta raccolta di opere pubblicate nel libro Non ho mai smesso di sognare il mare, edito da Andante; immagini e pensieri elaborati da Valerio durante il recente periodo di confinamento globale.

La mostra UNO è la fase conclusiva di un progetto molto articolato da parte di Valerio Giacone, sviluppatosi nel corso delle esperienze residenziali vissute presso l'eremo di Santa Maria delle Grazie, sul monte Soratte, nell'ambito della rassegna Tracce e presso il Museo della Mole Vanvitelliana di Ancona.

UNO di Valerio Giacone
a cura di Cristian Porretta
dal 19 settembre al 15 novembre 2020 martedì-sabato 11:00-19:00 domenica su appuntamento
galleria d'arte FABER
via dei Banchi Vecchi 31, 00186 Roma | tel 06 68808624 galleriadartefaber.com | info@galleriadartefaber.com

sabato 22 agosto 2020

BAU. Contenitore di cultura contemporanea 2004-2020: Presentazione del catalogo.

Nell’ambito di " BAU. Contenitore di cultura contemporanea 2004-2020", il CAMeC Centro Arte Moderna e Contemporanea della Spezia presenta, venerdì 28 agosto alle 21.00, il catalogo della mostra accompagnato dalla performance del Trio 15 3.



Il volume curato dalla redazione BAU - composta attualmente da Antonino Bove, Luca Brocchini, Giuseppe Calandriello, Gabriele Menconi, Guido Peruz e Tommaso Vassalle - ed edito da Pezzini editore, raccoglie i testi della curatrice della mostra Mara Borzone, delle conservatrici del Centro Eleonora Acerbi e Cinzia Compalati e un’antologia critica degli autori che hanno scritto di BAU in questi sedici anni di attività. Le 272 pagine del catalogo sono state curate per la grafica e l’immagine da Gabriele Menconi. Oltre agli autori già menzionati, alla presentazione interverrà anche Vittore Baroni, membro storico della redazione BAU.

A seguire una performance musicale del Trio 15 3: Andrea Borghi (elettronica), David Lucchesi (chitarra, oggetti) e Edoardo Ricci (sax, trombone, oggetti). Il gruppo sviluppa una ricerca incentrata sull’improvvisazione mutuando i suoni dall'esperienza dell'ascolto quotidiano, strutturandoli all’interno di una trama costituita da studi sui microtoni, interazioni dinamiche e un lavoro di ibridazione tra strumenti acustici ed elettronici.

L’Associazione Culturale "BAU" nasce nel 2004 a Viareggio ad opera di un gruppo di autori con esperienze decennali quali operatori nell’ambito della ricerca artistica e attenti ai multiformi aspetti della cultura del nostro tempo. In ambito locale e mediante collaborazioni nazionali e internazionali, il progetto si è rapidamente segnalato come vivace punto d’incontro per attivare dialoghi, confronti e scambi ad ampio raggio tra le più varie discipline espressive. "BAU" assembla ogni anno l’omonimo "Contenitore di Cultura Contemporanea", un cofanetto in tiratura limitata che racchiude opere originali di numerosi autori. La pubblicazione raccoglie l’eredità delle riviste d’artista e "ad assemblaggio" degli anni Settanta-Ottanta (tra cui "Aspen" di Phyllis Johnson, "Geiger" di Adriano Spatola, "Tèchne" di Eugenio Miccini, "Assembling" di Richard Kostelanetz, le riviste ad assemblaggio di Fluxus - "Fluxs Yearbooks" e "Fluxus Kits" - e della mail art "Commonpress", "Le Point d’Ironie", "Karimbada", "Arte Postale" ecc.), aggiungendo una originale dimensione di lavoro di gruppo e di condivisione progettuale e di idee, che si esplica anche nell’organizzazione di mostre, convegni ed eventi. In sedici anni di attività, dal numero 0 al numero 16 della rivista-laboratorio, la ‘rete’ di "BAU" ha coinvolto oltre mille autori da trentacinque nazioni. Il cofanetto "BAU" è presente in importanti musei, archivi, fondazioni e collezioni, come il Centre Pompidou di Parigi, il MaRT di Rovereto, la Tate Modern Library di Londra, il Museo del Novecento e la Triennale di Milano, il Museo di Arte Moderna di Miami, la Beinecke Rare Book & Manuscript Library della Yale University del New Haven in Connecticut ed altre importanti sedi. Dal 2014, un Comitato scientifico in progress, composto da qualificati operatori, si affianca al lavoro della Redazione nel ricercare nuovi contatti da coinvolgere nella rivista e nell’identificare situazioni ed eventi capaci di amplificare il raggio d’azione del progetto. Fanno parte del Comitato: Paolo Bolpagni, Viana Conti, Paolo Credi, Valerio Dehò, Andrea Del Guercio, Paolo Della Grazia, Duccio Dogheria, Caterina Gualco, Alessandro Ludovico, Enrico Mattei, Carlo Palli, Guido Peruz, Antonello Pesenti, Patrizio Peterlini, Marco Pierini, Sandro Ricaldone, Giandomenico Semeraro, Marvin A. Sackner, Maurizio Vanni, Alessandro Vezzosi.

Per partecipare all’evento è necessario prenotare telefonando al numero +39 0187 727530 o scrivendo a  camec@comune.sp.it indicando nome, cognome e numero di cellulare. Ingresso gratuito all’evento e alle mostre in corso (max. 25 partecipanti).


Segnalato da : CSArt di Chiara Serri

lunedì 17 agosto 2020

Franca Pisani con la mostra 'Nel Sogno. Omaggio a Matilde Serao' a Castel dell’Ovo

Aprirà al pubblico il 6 settembre 2020 nelle sale espositive del Castel dell’Ovo la prima personale a Napoli dell’artista toscana Franca Pisani dal titolo Nel Sogno. Omaggio a Matilde Serao, a cura di Marina Guida e con il sostegno di Marzia Spatafora.

Pensato appositamente per questa occasione, il progetto installativo è promosso dall’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli nell’ambito della manifestazione “Estate a Napoli 2020” e si compone di una ventina di opere di grande e medio formato.

A distanza di pochi mesi dall’antologica di inizio anno nel Carcere Borbonico di Avellino, Franca Pisani torna di nuovo a esporre le sue opere in Campania con una mostra che ancora una volta attinge idealmente all’universo femminile. «Arte è sostantivo femminile» - ripete spesso l’artista - e infatti dopo i ritratti di “donnArchitettura” del 2014 e i dipinti di “Desdemona” del 2015 incentrati sul tema della violenza contro le donne, Franca Pisani questa volta rivolge una dedica speciale a Matilde Serao (Patrasso 1856 - Napoli 1927), scrittrice prolifica e giornalista, condirettrice de il Mattino (insieme al marito Eduardo Scarfoglio) e in seguito fondatrice (prima donna al mondo) di un giornale, il Giorno, sempre a Napoli.

Ma più che alla Serao giornalista, nella mostra Franca Pisani fa riferimento alla Serao scrittrice: «Le mie opere sono dedicate alla scrittura e al mondo immaginario di Matilde Serao, raccolgono le novelle, i romanzi, i personaggi le date, un racconto visivo di un epoca e di Napoli».

Franca Pisani è un’artista di caratura internazionale: inizia la sua parabola artistica negli anni ’70 e in seguito, tra l’altro, espone a Parigi, New York e Chicago, Berlino, Montecarlo, Nizza, Madrid, Vienna, per ben tre volte alla Biennale d’arte di Venezia (2009, 2011 e 2017) e nel 2014 alle Reali Poste degli Uffizi, a Firenze.

La mostra - che propone grandi “teleri” in lino cotto, opere pittoriche di minore formato e una scultura - testimonia un nuovo capitolo dell’approfondito lavoro di studio di Franca Pisani sui materiali e sulla memoria di alcuni elementi primordiali della storia dell’umanità, che da sempre costituisce uno dei temi portati del lavoro dell’artista.

Una dedica speciale
La mostra, che mutua il titolo Nel Sogno dall’omonimo romanzo di Matilde Serao pubblicato nel 1897, è dedicata alla scrittrice e giornalista, e non a caso le opere pittoriche rappresentano paesaggi astratti, nature morte, suggestioni poetiche di Matilde Serao che ha consegnato alla città di Napoli delle pagine memorabili nelle quali descriveva il «Ventre di Napoli».

Così l’artista  rielabora le visioni poetiche che furono della scrittrice e le dedica questo progetto espositivo composto da opere che riprendono titoli degli scritti di Matilde Serao: Pagina azzurra, Evviva la vita, Nel sogno, Parla una donna, Un taccuino inedito, Voci delle cose, Opale.

Seguendo il famoso detto ut pictura poesis, ossia la poesia che è pittura parlante e la pittura che è poesia muta, come asserì poi anche Leonardo, Franca Pisani persegue ed intercetta la poetica della Serao intessuta di silenzio, della persistenza della memoria, delle cose quotidiane, dei luoghi dell’infanzia e del bisogno d’amore, li traspone nei dipinti ed imbastisce un racconto di sé e delle visioni della scrittrice napoletana, non come semplice autobiografia bensì come ricerca interiore ed espansione del proprio vissuto agli altri che vi si ritrovano poiché riaffiorano verità universali. Gli allestimenti progettati, e pensati ad hoc per questa occasione espositiva creeranno un’ambientazione perfetta per esaltare la sobrietà e la potenza del segno dell'arte della pittrice toscana in omaggio alla grande scrittrice napoletana.


Ente promotore: Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli
Titolo: Nel Sogno. Omaggio a Matilde Serao
Autrice: Franca Pisani
Curatela: Marina Guida       
Sede: Castel dell’Ovo, Napoli        
Date: da 06.09.2020 fino a 20.09.2020
Ingresso libero
Inaugurazione 06.09.2020 ore 10
Orari: da LU a SA ore 9-18.30; DO e festivi ore 9-13
Per informazioni: 081 7956180 
casteldellovo@comune.napoli.it

Ufficio media
Marco Ferri
Tel. 335 7259518
Email: press@marcoferri.info



venerdì 14 agosto 2020

Le muse inquiete. La Biennale di Venezia di fronte alla storia

La Biennale di Venezia, nella ricorrenza dei 125 anni dalla sua fondazione, presenta la mostra Le muse inquiete. La Biennale di Venezia di fronte alla storia, che si terrà al Padiglione Centrale dei Giardini della Biennale da sabato 29 agosto fino a martedì 8 dicembre 2020, realizzata dall’Archivio storico della Biennale di Venezia – ASAC.

La mostra è per la prima volta curata da tutti i direttori dei sei settori artistici: Cecilia Alemani (Arte), Alberto Barbera (Cinema), Marie Chouinard (Danza), Ivan Fedele (Musica), Antonio Latella (Teatro), Hashim Sarkis (Architettura), che hanno lavorato insieme per ripercorrere, attraverso le fonti uniche dell’Archivio della Biennale e di altri archivi nazionali e internazionali, quei momenti in cui la Biennale e la storia del Novecento si sono intrecciate a Venezia.


La mostra sarà aperta dal 29 agosto al 5 ottobre dalle 11 alle 19;
dal 6 ottobre all’8 dicembre dalle 10 alle 18;
chiuso il lunedì (escluso 31 agosto, 7 settembre, 2 novembre, 7 dicembre).
Biglietti: Intero € 12 / Ridotto studenti € 8 / Biglietto gruppo adulti € 10 (min. 10 persone)
Vendita dei biglietti di mostra esclusivamente online.



sabato 8 agosto 2020

Rachel Lee Hovnanian - Dinner for two (So far so close)

 E’ stata inaugurata venerdì 7 agosto nella splendida cornice della Chiesa medievale di San Cristoforo nel centro storico di Lucca (Via Fillungo), la mostra dell'artista Rachel Lee Hovnanian dal titolo “Dinner for two”, sottotitolo “So far so close” e che rimarrà aperta fino al 6 settembre. Un evento espositivo, curato da Annalisa Bugliani e Alessandro Romanini, costituito da un’articolata installazione multimediale dell’artista americana, creata per stimolare riflessioni sullo “zeitgeist” e sullo stato delle relazioni umane e soprattutto celebra il potere dell’arte di ridestare le coscienze e di fungere da stimolo e guida nei momenti bui della civiltà. 


Basata su un approccio intensamente umanistico, concepita con un’acuta e inquietante preveggenza nel 2012, l’installazione “Dinner for Two”, che da il titolo alla mostra, viene esposta in diversi format per accordarsi ai vari luoghi secondo dinamiche site specific, come avvenuto di recente in occasione della mostra al Southampton Art Center di New York nel 2020. In questo caso ospitata nella navata centrale della chiesa del IX secolo, mostra allo spettatore le conseguenze dell’alienazione prodotta dai dispositivi tecnologici e dei social media incrementata in questa congiuntura storica, dal distanziamento sociale.

Una tavola sontuosamente imbandita, simbolo archetipico del convivio e fulcro delle interazioni umane, ospita due commensali sotto forma di una presenza video digitale, che,  nonostante la condivisione rituale del pasto, sono immersi in un silenzioso isolamento interrotto solo dai suoni di notifica degli smartphones. Distanziata ma contigua, una bambina,  anch’essa in forma digitale – idealmente membro dello stesso nucleo famigliare – segue pedissequamente le stesse procedure di chi pensa a se stesso. A completare l’installazione, elementi plastici realizzati in marmo che sottolinea allo stesso tempo il nobile portato storico insito nel materiale e la dimensione “culturale”, “fake” e antifunzionale e quindi narcisistica.

Sin dalle origini della sua carriera artistica  – spiegano i due curatori Annalisa Bugliani e Alessandro Romanini - , l’opera di Rachel Hovnanian si è concentrata in maniera militante sulle derive provocate dai mezzi tecnologici di comunicazione, sulle fragilità strutturali della società minata da uno sfrenato edonismo e dal diffuso narcisismo caratteristico della nostra civiltà mediatica; fenomeni deflagrati in maniera macroscopica con la recente pandemia e il distanziamento”.

L'allestimento illustra queste dinamiche e fa riflettere sui fenomeni amplificati dallo sviluppo tecnologico dei mass media e dei social network, ma già evidenziati in testi profetici come la “Folla Solitaria” del 1950 di David Riesman e analizzati in saggi come quello epocale del 1967 di Mc Luhan “Il medium è il messaggio” o quello dell’anno successivo di Guy Debord “La società dello spettacolo”,  in cui si evidenzia  la capacità dei media tecnologici di esercitare sulle persone una lusinga molto potente che ci ipnotizza in un “narcisistico torpore”. “L’artista americana, stimola nei visitatori un atteggiamento attivo liberato dalla contemplazione passiva caratteristica dei mass media, riportando in primo piano, ancora una volta – concludono i due curatori -,  il potere dell’arte e della cultura nella crescita delle persone”.


La mostra di Rachel Lee Hovnanian “Dinner for two” è aperta  nella Chiesa di San Cristoforo, Via Fillungo 10 a Lucca, dal 7 agosto al 6 settembre dal martedì alla domenica dalle ore 10 alle ore 13 e dalle ore 18 alle 23. L'ingresso è libero nel rispetto delle norme sanitarie anti Covid.

Info: bubugliani@gmail.com, tel: 3453245328.


Ufficio stampa, Fabrizio Lucarini tel. 3407612178, e-mail: press@ilogo.it

sito web: www.ilogo.it

martedì 4 agosto 2020

Un puro Nulla alla Galleria SACCA _ Contenitore di sicilianità

Si inaugura martedì 11 agosto alle ore 20:30, alla Galleria SACCA _ Contenitore di sicilianità di Giovanni ScuccesPozzallo, la mostra “Un puro Nulla” a cura di Emanuela Alfano, con opere di Valentina Colella, Ettore Pinelli, Francesco Rinzivillo e Federico Severino.
SACCA, con questo progetto, dà l’avvio a quel dialogo importante e necessario con artisti e/o varie personalità, senza porre alcun vincolo di collaborazione o limite geografico, in accordo con la propria mission e con la convinzione che scambio è comunque reciproco arricchimento e va al di là di qualsiasi preconcetto e categorizzazione eccessivamente limitanti. Così Pinelli e Severino, artisti promossi da SACCA, dialogano in questa occasione con Rinzivillo (siciliano, vive fra l’altro proprio a Pozzallo) e Colella (abruzzese).
Un puro Nulla è un progetto incentrato sul tema dell'astrazione dell'immagine e del sostanziale, qualcosa che riporta alle fondamenta, al nucleo centrale della sostanza, tutto sembra fermo eppure sotterraneamente scorre e si evolve. Non è più l'immagine figurativa a dominare e a raccontare, quanto l'astrazione, la sintesi che, attraverso il colore, le campiture estese o la negazione del colore stesso, affonda le radici dell’opera in un un’altra realtà. Al margine della forma quattro artisti, scelti per il rigore formale, la sintesi segnica e pittorica, dialogano sull’essenzialità del vuoto, in quel luogo dove in realtà tutto diviene l’essenza dell’essere stesso “il puro Nulla”. Valentina Colella, Ettore Pinelli, Francesco Rinzivillo, Federico Severino ci conducono ad una riflessione sintetica tramite opere dal linguaggio unico, contrapposte e allo stesso tempo complementari, che tramite l’astrazione, la composizione e la scomposizione delle forme affondano le radici nella conoscenza dello spirito e della coscienza, in quel puro Nulla dove tutto ha origine e dove tutto ritorna.
La mostra potrà essere visitata fino al 26 settembre dal martedì al sabato. Nel periodo estivo la galleria è aperta dalle ore 18 alle 21 (il mercoledì fino alle ore 23). Da settembre in poi gli orari potrebbero variare, si consiglia pertanto di consultare il sito web o i canali social.
Durante la serata inaugurale verranno proposti in degustazione una selezione di vini della Cantina Frasca, una delle aziende che trovate stabilmente nella sezione “excellence” di SACCA.

Informazioni
SACCA gallery – Contenitore di sicilianità – Via Mazzini, 56 – Pozzallo (RG)
Un puro Nulla - Valentina Colella, Ettore Pinelli, Francesco Rinzivillo, Federico Severino
Inaugurazione: 11 agosto 2020 ore 20.30
Periodo:11 agosto - 26 settembre 2020
A cura di Emanuela Alfano
Apertura al pubblico: dal mar al sab ore 18-21; mer fino alle ore 23. Da settembre in poi gli orari potrebbero variare. Consultare preventivamente il sito web.
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Contatti
web www.sacca.online
social (Facebook, Instagram, LinkedIn) sacca.online
e-mail info@sacca.online
phone +39 338 1841981 (Giovanni Scucces)