Blog di servizio gratuito per la comunicazione in Arte

sabato 29 giugno 2019

Gianfranco Becucci - Blues Valentines

Venerdì 5 luglio ore 18 inaugura alla Galleria Immaginaria la mostra di Gianfranco Becucci  Blues Valentines.

L’arte è il linguaggio dell’anima. L’arte nutre l’anima.
Perciò, quando poi l’artista ha il dono di potersi esprimere attraverso molteplici modalità espressive, allora è possibile che l’osservatore attento possa essere toccato nelle corde più intime.

Questo è il caso del poliedrico Gianfranco Becucci che riassume in sé le arti visive e musicali.
Ho letto che lui stesso ha detto “solo nell’unione delle arti si può tentare di avvicinarsi alla bellezza assoluta”. Sono d’accordo con lui e il suo percorso ne è un tentativo e una testimonianza al tempo stesso. 

Art is the language of the soul. Art feeds the soul.
It is when the artist has the gift of being able to express himself throught different medias that it is possible for an acute observer to be touched in his/her deepest chords.
This is the case of the poliedric Gianfranco Becucci, who combines visual arts and music.
I read that he said “only in the union of the arts we can try to get closer to the ideal of absolute beauty”. I agree with him and his artistic path stands to that statement as an attempt and an evidence. 


GIANFRANCO BECUCCI

is a florentine artist, born in 1959.



high school of arts degree and music conservatory

chamber music concertist and composer for theatre and stage performances

jazz player in italian clubs 

meanwhile he keeps painting and working on the tight relation between visual and music communication



Galleria Immaginaria

Via Guelfa n.22 ar Firenze

telefono +39 055 2654093

www.galleriaimmaginaria.com

mercoledì 26 giugno 2019

Premio Carla Fendi / Neural Mirror

A conclusione della performance Ecce Robot, il Premio Carla Fendi che viene assegnato a personalità italiane e internazionali che si sono distinte per il loro impegno professionale nel settore della ricerca.

Giunto all’ottava edizione, il riconoscimento sarà conferito a due importanti figure della Soft Robotica, due donne che con il loro lavoro rendono il futuro già presente: Cecilia Laschi e Barbara Mazzolai. La cerimonia – introdotta da Marco Cattaneo direttore di National Geographic – sarà anticipata dall’intervento di Giorgio Metta Vicedirettore dell’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova, autorevole personalità della Robotica italiana e internazionale e padre del robot umanoide ICub, che racconterà i suoi studi sulla robotica.

Le due ricercatrici – inserite tra le 25 scienziate più geniali dall’associazione RoboHub, punto di riferimento nel campo dell’automazione – ricevono il Premio che consiste in un contributo economico di 30.000 euro da destinare ai propri istituti.

Il riconoscimento va a Cecilia Laschi, Professore Ordinario di Bioingegneria Industriale all’Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, “per lo sviluppo del primo robot soffice, ispirato al polpo, che ha inaugurato così il settore innovativo della robotica soft che oggi coinvolge ricercatori di tutto il mondo” e finanzierà un Assegno di Ricerca finalizzato allo studio della sostenibilità di soft robot a basso impatto ambientale – riciclabili o biodegradabili.

Barbara Mazzolai, Direttrice del Centro di Micro-BioRobotica dell’Istituto Italiano di Tecnologia di Pontedera, riceve il premio, che sarà destinato al finanziamento di una borsa di studio nell’area della robotica bioispirata, “per lo sviluppo di robot ispirati al mondo della natura, in particolare a quello delle piante con la costruzione del primo robot plantoide che simula le radici di una pianta”.


NEURAL MIRROR
EX CHIESA DELLA MANNA D’ORO
30 GIUGNO – 14 LUGLIO

Il discorso sull’Intelligenza Artificiale prosegue nell’installazione Neural Mirror, nella ex Chiesa della Manna d’Oro. Oggi le Intelligenze Artificiali sanno percepire l’ambiente che le circonda, sono in grado di riconoscere le generalità delle persone che si trovano nel loro raggio di azione e di decodificare le loro emozioni.

Neural Mirror è una installazione che utilizza questa tecnologia portandola in ambito artistico e di ricerca. Il visitatore, davanti ad interfacce specchianti, diventa un flusso di informazioni interpretato e messo in scena dall’AI che ne rielabora l’immagine in tempo reale, trasformandola in un alter ego digitale. 

Le peculiarità fisiche vengono lette insieme al sesso, ai riferimenti demografici, agli stati emozionali: un riflesso virtuale, una sorta di identikit che la memoria dell’Intelligenza Artificiale affida ad un segno grafico trasmesso alla stampa.



Fondazione Carla Fendi
Via del Leoncino, 16 - 00186 Roma
Tel. +39 06 68307420 - fax +39 06 68217776
fondazionecarlafendi@gmail.com - www.fondazionecarlafendi.it

lunedì 24 giugno 2019

Bestia chi legge alla Kasa dei Libri

Kasa dei Libri (Largo De Benedetti, 4 Milano) presenta la mostra di Giovanni Tamburelli BESTIA CHI LEGGE dal 28 giugno al 10 luglio 2019

Per Giovanni Tamburelli – torinese classe ’52 - gli animali sono una magnifica ossessione, scolpiti da anni in tutte le forme e i modi possibili. E non solo gli animali più nobili, dalle forme agili ed eleganti, come le giraffe o i colibrì – no: qui si parla di un vero e proprio zoo che include bestie verso le quali anche un santo nutrirebbe sentimenti di avversione. Addirittura, a volte Tamburelli è riuscito a fare un elogio dell’insopportabile zanzara. In quei casi, tra l’altro, lo sosteneva un grande amico di Kerbaker che non c’è più, Sebastiano Vassalli, e infatti è da lì che il nostro padrone di kasa ha imparato a conoscerlo. Aveva ragione Vassalli: perché sapeva che le bestie, tutte le bestie, affidate alle mani sapienti di Tamburelli, diventavano subito snelle, piacevoli, incluse le odiosissime zanzare. Un piccolo miracolo, visto che è ottenuto prevalentemente con il ferro, materia che non ispira mai un’eccessiva empatia la cui arte Tamburelli ha ereditato dal padre, dal nonno e dal bisnonno, tutti fabbri di grandissima abilità. 

Ma perché mai una mostra alla Kasa dei Libri? Qualche animale che legge noi ce l’abbiamo tra gli scaffali e come se non bastasse quelli di Tamburelli non leggono; eppure sono felici e ispirano allegria. E, come tutte le cose dotate di queste caratteristiche, hanno con il mondo dei libri un rapporto di forte attrazione. Molti di loro sono stati trasformati in piccoli scaffali, a volte saldi, a volte un po’ meno, ma di sicuro oggetti che qualsiasi amante dei libri potrebbe desiderare per i suoi spazi. Oppure alcuni di loro si trasformano in leggii, pronti a sopportare, con il loro ferro duro, la fisicità della cultura. Insomma, lo zoo di Tamburelli all’occorrenza sa anche leggere; e allora, benvenuti i suoi componenti alla nostra Kasa.


BESTIA CHI LEGGE
Alla Kasa dei Libri sculture "bestiali" di Giovanni Tamburelli
28 giugno - 10 luglio 2019

Inaugurazione 27 giugno ore 18 

Kasa dei Libri
Largo De Benedetti, 4 Milano

venerdì 21 giugno 2019

Summer course drawing e painting academy

Scorci che illuminano il cuore e la mente. Roma è citta d'arte per eccellenza: le sue strade, i vicoli e le architetture comunicano bellezza, affascinando. Ne sono ben consapevoli i turisti e gli intellettuali che affollano la città eterna nei diversi periodi dell'anno, alla ricerca di un senso di appartenenza ad una storia più che millenaria.


In questo scenario, sempre diverso, RUFA ha inteso organizzare degli corsi di alta formazione che consentono di abbinare la conoscenza alla vacanza. A partire dal prossimo 3 luglio, infatti, la Summer Academy, firmata Rome University of Fine Arts, si trasforma in opportunità. 

Gli studenti, non solo stranieri, che vorranno prendere parte a questa esperienza potranno così abbinare il soggiorno in una delle capitali più belle del mondo ad una full- immersion sui temi dell'arte e della contemporaneità. Frequentando la Summer Academy, oltre a perfezionare l'uso della lingua, è possibile ampliare le proprie competenze nelle discipline che, in questi primi vent'anni dalla propria fondazione, hanno consentito a RUFA di divenire un prestigioso centro didattico multidisciplinare. E poi c'è l'attrazione magnetica degli innumerevoli giacimenti culturali che Roma, incondizionatamente, offre quotidianamente a chi la vive.



La Summer Academy è gestita in collaborazione con la Scuola di lingue Torre di Babele. Non solo teoria ovviamente, ma laboratori didattici di pittura, disegno, fotografia, cinema. Gli studenti stranieri inoltre, saranno seguiti da docenti specializzati nella trasmissione e nell'apprendimento della lingua italiana, soprattutto nella conversazione e nell'uso delle espressioni di uso quotidiano.

I corsi RUFA Summer Academy sono aperti a tutti ed è anche previsto il rilascio di un attestato.

Le attività avranno luogo presso la sede RUFA Pastificio Cerere, nel cuore del quartiere San Lorenzo, tra le piazze ed i locali che hanno reso speciale e unica la vita di Pier Paolo Pasolini, tra gli atelier degli artisti resi celebri dal critico Achille Bonito Oliva, tra gli studio dei fotografi e dei registi più affermati. Per saperne di più il sito unirufa.it è il dispenser naturale di tutte le informazioni e richieste in merito.

Tra i primi corsi a partire a luglio, il workshop "Summer course drawing & painting academy" vuole offrire una formazione molto particolareggiata nell'ambito della pittura ad olio e al disegno artistico. Le lezioni si snoderanno su base settimanale, con classi formate, al massimo, da 15 allievi. Le iscrizioni sono ancora aperte. 

Per maggiori informazioni sui temi del corso visita la pagina dedicata.





martedì 18 giugno 2019

Tenere il punto a Torre di Moresco Centro Arti Visive con Renzo Marasca

Sabato 22 giugno alle ore 18.30 il terzo appuntamento della nuova stagione espositiva del TOMAV - Torre di Moresco Centro Arti Visive con Tenere il punto, personale di Renzo Marasca a cura di Milena Becci.

La caratteristica torre eptagonale è sede del Centro Arti Visive e dalla fine del 2010 ospita, con la direzione artistica di Andrea Giusti, proposte artistiche e culturali che si presentano sui quattro piani della costruzione risalente al XII secolo e ubicata nel centro storico del piccolo borgo marchigiano di Moresco. Sabato 22 giugno questa peculiare struttura architettonica accoglie il progetto site-specific di Renzo Marasca, artista nato a Jesi (AN) che dal 2015 vive e lavora a Lisbona dov’è approdato a seguito di numerose esperienze vissute a livello internazionale. Tenere il punto è nata da una profonda relazione, sempre esistita e naturalmente empatica, con la propria terra d’origine. Lo studio del paesaggio circostante, noto all’artista, diviene registrazione segnica e cromatica rapportandosi con la verticalità della torre. Centrale all’interno della programmazione del TOMAV, questa personale è simbolo di un amore che si trasforma e si imprime sulla tela con il passare del tempo e con i mutamenti dell’esistenza individuale e del vissuto della collettività.

Renzo Marasca realizza piccole tele, carte veline e sottili linee di ferro modellate con le mani che entrano in relazione con lo spazio interno in un rimando poetico con la natura della valle dell’Aso. Tenere il punto significa trovare una posizione precisa, affermare la necessità, urgente ed attuale, di pensare per suggestioni e di riappropriarsi di quell’aspetto tipicamente umano che alberga nell’immaginazione, dichiara Marasca. È un percorso politico e poetico sull’idea di libertà. La torre è uno scrigno che contiene qualcosa di prezioso e fragile, qualcosa che deve essere preservato e che ha a che fare con la memoria del sapere. Le opere, anch’esse preziose e fragili, suggeriscono allo spettatore un’apertura verso l’esterno, verso l’altro. Lo sguardo sulla linea dell’orizzonte è attraversato dalla verticalità dell’architettura e dalle opere che cercano di tenere il punto. Il foro circolare chiuso da un vetro, apice della cupola all’ultimo piano, è di per sé idea di libertà rafforzata dal paesaggio mentale ritratto sulla tela. Quella di Renzo Marasca è una presa di posizione specifica che lega l’interno della struttura e l’esterno del paesaggio con ed attraverso la profondità dell’artista e di ogni essere umano.

Un suono proveniente da altre terre invade l’ultimo piano del TOMAV come un ricordo lontano o come un richiamo che giunge da Cabo da Roca, estrema punta del continente europeo, luogo che il poeta portoghese Luís Vaz de Camões definì Aqui...Onde a terra se acaba e o mar começa… (Qui…dove la terra finisce e il mare comincia…).

Tenere il punto, personale di Renzo Marasca a cura di Milena Becci, inaugura sabato 22 giugno alle ore 18.30 e sarà visitabile fino al 21 luglio, da venerdì a domenica dalle ore 18 alle ore 20.
In occasione dell’opening verrà servito un aperitivo offerto dalla Cantina CASTRUM MORISCI di Moresco (www.castrummorisci.it).




Renzo Marasca (Jesi, Ancona) vive e lavora a Lisbona dal 2015.
Dopo il diploma di laurea in Restauro di opere pittoriche, Marasca decide di continuare gli studi di ricerca individualmente. Ha sviluppato la sua conoscenza della pittura in residenze presso il Piramidón Centre d'Art Contemporani a Barcellona (2014) e alla LA54 di Berlino (2012).
Ha ricevuto vari riconoscimenti tra cui il premio ORA, Venezia (2013), il Premio Celeste, Milano (2009) e il Premio Morlotti, Milano (2004). Le principali mostre dell'artista includono: From Night to Dawn, Galeria Belo Galsterer, Lisbona (2019); artista invitato nella selezione del Premio Internazionale G.B. Salvi, Italia (2018); Piccola Scala, Istituto Italiano di Cultura, Lisbona (2018); Eutopia - L'Europa come corpo complesso, Fusion Art Gallery, Torino (2016); Ideologie der Nature, Corpo 6 Galerie, Berlino (2013); Blasius / Litzkow / Marasca, S & G Galeries, Berlino (2010). Le opere di Marasca fanno parte della collezione pubblica dell'ambasciata italiana nella Repubblica di San Marino e del Museo d'arte italiano Bengasi, in Libia.



Tenere il punto
di Renzo Marasca
a cura di Milena Becci
TOMAV - Torre di Moresco Centro Arti Visive
Comune di Moresco (FM)
Tel_0734 259983 / Cell_351 5199570
Web site_www.comune.moresco.fm.it
E-mail_tomav@libero.it
Facebook_www.facebook.com/TorreMorescoCentroArtiVisive/
Instagram_www.instagram.com/torre_moresco/

venerdì 14 giugno 2019

Conversando di Sun & Sea

Il Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea organizza domenica 30 giugno 2019 alle ore 16.00 una conversazione con Rugile Barzdziukaite, Vaiva Grainyte, Lina Lapelyte, le artiste che rappresentano il Padiglione Lituano alla 58. Esposizione Internazionale d’Arte – Biennale di Venezia. 

La loro opera-performance Sun & Sea (Marina) ha vinto il Leone d’Oro come migliore partecipazione nazionale. Trasformando gli spazi interni della Marina Militare dell’Arsenale, l’opera ricrea una grande spiaggia illuminata artificialmente, dove un gruppo di vacanzieri in costume è sdraiato su asciugamani colorati come sotto un sole estivo accecante. Dalla balconata sovrastante il pubblico assiste alla scena osservandola a ‘volo di uccello’, dalla stessa prospettiva del sole.

La performance si ispira a forme operistiche “antimonumentali” e introduce alle più urgenti questioni ecologiche di oggi. Il coro dei bagnanti si alterna al canto dei singoli personaggi in scena che a poco a poco svelano le proprie preoccupazioni: dalle irrilevanti premure per possibili scottature al timore di imminenti catastrofi ambientali.

Nell’alternanza tra storie frivole da spiaggia e questioni più serie, i canti individuali diventano sinfonie globali, un coro universale che mostra un essere umano preoccupato che diventa immagine di un pianeta contemporaneo. Le artiste saranno in conversazione e discuteranno delle principali tematiche presenti all’interno del lavoro, dalla crisi climatica nell’epoca geologica dell’Antropocene alla rappresentazione dell’immaginario sociale contemporaneo legato alle condizioni ambientali.



Rugilė Barzdžiukaitė (nata 1983) lavora come regista, sia cinematografica che teatrale. Barzdžiukaitė esplora le tensioni presenti tra realtà oggettive e immaginarie, provando a sfidare visioni antropocentriche avvalendosi di ironia e leggerezza. Nel 2018 il suo film-saggio Acid Forestè stato premiato a Locarno International Film Festival e al momento sta facendo il giro del mondo nei più famosi Film Festival internazionali.

Vaiva Grainytė (nata 1984) è una scrittrice, drammaturga e poeta. Le sue ultime collaborazioni – la musical-performance The Cuckoos (2018), la site-specific performance Lucky Lucy (2016) e Axis Deviation (2015) – mostrano le caratteristiche e gli interessi del lavoro di Grainytė: memoria personale e collettiva, routine giornaliera e problemi sociali, presentati con toni poetici, ironici e surreali.

Lina Lapelytė (nata 1984) è un’artista e musicista. Le sue performance sono profondamente radicate alla musica e flirtano con pop culture, genere, stereotipi e nostalgia. Recenti mostre e progetti includono: KIM?, Riga; Rupert, (mostra personale) Vilnius; DRAF, Londra; Moderna Museet, Malmo; MACBA, Barcellona. Tra le futuremostre per Lapelytė: Cartier Foundation a Parigi, Tel Aviv Museum of Art, Kunsthalle Praha.

giovedì 13 giugno 2019

Momenti in India

Da martedì 18 fino a giovedì 20, Patrizio Lai presenta al Circolo degli Artisti, la mostra fotografica e di strumenti "Momenti in India"  che introdurrà  la serata del 19 dedicata allo Yoga e alle sonorità e suggestioni delle campane tibetane.

Scrive Francesco Voltolina: "Allontanandoci dai luoghi consueti, non più condizionati dalle abitudini, si sviluppa in noi una capacità di osservare altrimenti latente.
Così è nel viaggio, una delle esperienze che più facilmente può risvegliare la nostra attitudine all'attenzione, rigenerando il nostro sguardo.
Il viaggio offre l’inaspettato che si manifesta come apparizione rapida e spontanea, le cui qualità si rivelano nell’immagine in modo immediato.
La presenza è, prima ancora che fisica, uno stato della nostra mente che permette il difficile compito di raccogliere quanto altrimenti sarebbe andato perduto.
Così le immagini si sottraggono al procedere del tempo, al flusso continuo dei mutamenti, all’impermanenza e alla transitorietà dei fenomeni, cristallizzando l'accadere in irripetibili costellazioni." 

"La mostra fotografica concettuale Yoga è dedicata al mio maestro Spirituale Shrii Shrii Anandamurti, che in occasione di un mio viaggio in India, più di trent’anni fa, mi ha invitato e spinto nella ricerca e nello studio dello Yoga e della meditazione. Migliaia sono le foto che ho fatto lungo un viaggio di 15.000 chilometri, dai piedi dell’Himalaya seguendo il Gange fino a Calcutta e chiudendo il mio viaggio nel Bengala. Le semplici foto esposte sono accompagnate da un "Vani" quale concetto espresso dal mio amatissimo Guru."  - Patrizio Lai - ricercatore e insegnante yoga

La serata  del 19 giugno, organizzata in collaborazione con la "Olistik Sound Project" ci condurrà in una particolare atmosfera meditativa, con sonorità e immagini dedicate al benessere mentale e fisico, con uso di vari strumenti musicali ottimali per le pratiche yoga e per trattamenti olistici; il tutto presentato da Patrizio Lai e Alfio Badano


Patrizio Lai,  referente nazionale Aics per la disciplina dello Yoga per il Dipartimento delle tecniche e scienze olistiche, svolge un grande lavoro di divulgazione dello yoga e della meditazione, fino ad averlo portato, con vari progetti sociali, nelle scuole materne.

Lo yoga, ci dice  il maestro Lai, – si sta inserendo sempre di più nel tessuto sociale occidentale, questo è un grande beneficio per le nuove  generazioni, alla portata di tutti, che , se ben assimilato è in grado di produrre, pace mentale, concentrazione, memoria, allegria e educazione del respiro profondo”.

Alfio Badano, diplomato in strumenti a percussione presso il conservatorio “G. F. Ghedini” di Cuneo. Dal 1995 è insegnante di batteria presso le scuole private del Savonese. Dal 2009 è docente di strumenti a percussione presso la Scuola Media Statale “N. Sauro” di Imperia e nel 2011 è stato docente per un master di percussioni organizzato dalla banda di Cogoleto (GE). In qualità di batterista ha collaborato con numerosi gruppi.



Circolo degli Artisti  
Pozzo Garitta, 32  17012 Albissola Marina (SV)
               
www.circoloartistialbisola.it
circ.artistialbisola@libero.it



martedì 11 giugno 2019

Olio su tela

E' facile dire 'olio su tela'...chissà quante croste vi saranno capitate [a parte quelle di bruschetta]...

#oliosutela





Nel 1970 quel 'mattacchione' di Gino De Dominicis partecipò ad una mostra con una installazione che fece clamore : Prese una mozzarella, la mise sul sedile di una antica carrozza e la intitolò "Mozzarella in carrozza"...Riuscì, in pratica, a trasformare in realtà una espressione metaforica che dà il titolo ad una ricetta gastronomica tradizionale (tralascio il secondo- probalibe- significato dell'installazione : prendere-per-il-culo (e qui potrebbe nascerne un'altra...) l''arte concettuale', tanto in voga in quegli anni).

L'opera ha fatto scuola ed è entrata nella Storia dell'Arte a pieno titolo...La mia 'Olio su tela' non intendeva certamente emularla ma semplicemente [candidamente] omaggiarla...Ma non è stata compresa appieno...forse ho sbagliato la qualità dell'olio!!

venerdì 7 giugno 2019

Be Different alla Rossocinabro

Rossocinabro presenta dal 13 al 30 giugno " Be Different", una mostra collettiva con opere di Marco Azario, Claracarat,  Juan Emilio Checa Quevedo, Woon Hyoung Choi, Wendy Cohen, Benny De Grove, Cees Dert, Robert Doesburg, Onno Dröge, Juliet James, Danny Johananoff,  Marta Kisiliczyk, Erich Kovar, Kinga Lapot-Dzierwa, Rosana Largo Rodríguez, Noreen Larinde,   Menno Vos, Elvio Miressi, Simone Monney,  Makotu Nakagawa,  Irena Procházková, Irina Volova, Anna Wode e Geek Zwetsloot -artisti provenienti da Europa, Stati Uniti, Canada, Giappone, Corea del Sud, Australia e Russia, i cui scopi e pratiche artistiche, sebbene piuttosto diverse, condividono ampi interessi.  

Scrive la curatrice, Cristina Madini: " Roma è una città tra le più impegnate nell’arte contemporanea. L’interesse in questo settore è cresciuto negli ultimi anni soprattutto nella Capitale. Pubblico, privato, musei, spazi espositivi di ogni genere, antico e moderno, stratificazioni, ogni formula è sperimentata per creare interesse e porre l’attenzione ai nuovi linguaggi del contemporaneo. 

Nell’esposizione è evidente questa versatilità, stili e linguaggi diversi, che passano per le categorie della pittura, mixed media, fotografia, design e installazioni. L’attenzione ai diversi linguaggi, la conoscenza e lo scambio con gli altri trovano modalità concrete e canali privilegiati di realizzazione proprio nei linguaggi artistici ed espressivi. Aspirare ad avviare e a promuovere, passo dopo passo, la ricerca di una ragione comune, può infatti rendere conto di nuove possibilità di confronto e di crescita culturale."



Sul rossocinabro.com  troverete gli approfondimenti su ogni singolo artista
Per informazioni, contattare Giuseppe Barbolla 
allo 06 60658125 o rossocinabro@gmail.com
https://www.rossocinabro.com/exhibitions/exhibitions_2019/183_contemporary_art_be_different.htm



lunedì 3 giugno 2019

FALSARI ILLUSTRI di Harry Bellet

Giovedì 6 giugno alle 18.30 alla Pinacoteca di Brera, Sala della Passione, Via Brera 28 Milano verrà presentato il volume Skira  FALSARI ILLUSTRI di Harry Bellet, giornalista di Le Monde.

Intervengono Marco Voena, gallerista e Tomaso Piva, antiquario
Modera Oreste Bossini, giornalista
Sarà presente l’autore



Quando Thomas Hoving, ex direttore del Metropolitan Museum di New York, dichiarò nel 1997 che il 40% delle opere nel suo museo erano false, pensammo a un’esagerazione tipicamente americana.
Di fatto, ci si domanda invece se la cifra non sia inferiore alla verità […].

Un viaggio che talvolta sconcerta, spesso diverte e sempre appassiona, nel mondo dei falsi d’arte. Si attraversano casi affascinanti, dalle truffe che nell’antichità il greco Pasitele escogitava ai danni di collezionisti romani, a Michelangelo, che in gioventù non disdegnò pratiche altrettanto discutibili, fino ai casi più recenti, eclatanti e a volte tragici di personaggi come Han van Meegeren, “Vermeer redivivo” che beffò Hermann Göring, o l’inglese Eric Hebborn, geniale autore di disegni capaci di ingannare i maggiori esperti dei maestri rinascimentali.

Da queste vicende, sostiene l’autore, emergono due verità: il falsario “geniale” non esiste (a eccezione di quelli che non si sono fatti prendere) e… sì, i falsi si trovano ovunque, e sono assai difficili da scoprire.

Harry Bellet (classe 1960) ha studiato storia dell’arte prima di lavorare al  Centre Pompidou a Parigi e alla Fondation Maeght di Saint-Paul-de-Vence. Dal  1998 si è occupato di argomenti culturali per “Le Monde”. 

Un libro arguto, appassionante e istruttivo con 8 famosi scandali, storie stupefacenti, ma tutte vere.