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domenica 25 gennaio 2015

La Vita sconnessa di Enzo Cucchi

Ve lo ricordate Quarto potere, il film del 1941 scritto, diretto e interpretato da Orson Welles?? No, sì...Welles, in quel film, narra la vita del magnate della stampa Charles Foster Kane e lo fa seguendo il cosidetto modello narrativo della "detective story" ovvero facendola raccontare (la vita) alle persone che lo avevano conosciuto, amato e/o odiato...Alla fine non c'è sintesi: è lo spettatore che "tira le somme"... Un pò come avviene leggendo "Vita sconnessa di Enzo Cucchi", biografia dell'artista Cucchi , recentemente pubblicata per i tipi Quodlibet a firma di Carlos D'Ercole.

Come qualcuno ha scritto "Questo libro è un’indagine plurale sull’identità di un artista singolare, Enzo Cucchi (..)", pittore solitario, inquadrato (prima) nel brand collettivo della Transavanguardia e poi, dagli anni 80, divenuto "non inquadrabile".

In questo libro a parlar di Cucchi e della sua arte e della sua vita non ci sono critici e storici dell’arte (pare che lo abbiano fatto in tanti e in tanto) ma galleristi, artisti, amici, ex moglie e collaboratori...persone che gli sono state vicine, tanto umanamente quanto professionalmente: "Un eterno litigioso, bugiardo dalla nascita" (Emilio Mazzoli, gallerista) ; "Pensare che Enzo sia solo Umano è un errore" (Milton Manetas) ; "Enzo ama sempre crearti un problema" (Mimmo Paladino) ; e l'ex moglie (Brunella Antomarini) "Ci fa perchè ci è"....

Quello che ne esce fuori è un ritratto, appunto, disordinato, sghembo...sconnesso. "Enzo - gli chiede nell'ultimo capitolo Carlos D'Ercole - che artista sei?"

"Sicuramente il migliore" risponde Enzo Cucchi.

Insomma: Tutto ciò che avreste voluto sapere sulla vita di Enzo Cucchi e che non avete mai osato chiedere. In questo libro, c'è.


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