Blog di servizio gratuito per la comunicazione in Arte

giovedì 1 maggio 2025

Il mondo fuori, il mondo dentro

MADE4ART è lieto di presentare presso la propria sede in Via Ciovasso 17 nel cuore di Brera, il quartiere dell’arte nel centro di Milano, la mostra " Il mondo fuori, il mondo dentro " di un ristretto nucleo di artisti fotografi selezionati dalla curatrice Gigliola Foschi: Pier Paolo Fassetta, Sergio Finesso, Gabriele Gentile, Fausto Meli, Nicola Ughi


In un allestimento giocato su richiami o armonici contrasti, i lavori di questi cinque autori focalizzano l’attenzione sul rapporto tra ambiente naturale e luoghi dell’uomo, tempo e spazio, tra contesto esteriore e dimensione interiore. Come scrive Gigliola Foschi nel testo critico dedicato alla mostra, «Pier Paolo Fassetta strappa, taglia e ricompone le sue fotografie fino a creare collage dove i paesaggi di montagna divengono inediti territori, aperti a imprevedibili viaggi dell’immaginario; Fausto Meli crea piccoli e lievi origami che, in un’atmosfera sospesa, dialogano ora con una natura nordica ora con spazi storici» per farci riflettere sul sempre più problematico rapporto con il nostro ecosistema. Nicola Ughi ritrae vedute «dove il mare assume una consistenza fluida e immobile e dove sembrano poter accadere piccoli eventi magici, come quello di una barca a vela che sembra triplicarsi all’orizzonte», mentre Gabriele Gentile descrive «luoghi dove il tempo sembra essersi fermato e, proprio in quegli spazi corrosi dall’abbandono, la fotografia, con il suo potere di fissare il visibile in uno scatto, diventa una sorta di incantesimo che li preserva dall’oblio, da ulteriori decadimenti». Sergio Finesso, infine, osserva «con cura cose silenziose che emergono dal fondo di cassetti rimasti chiusi per anni, fotografandoli uno dopo l’altro in modo frontale e riproducendoli, con millimetrica precisione, nelle loro reali dimensioni» donando visibilità alle cose così come sono e in tal modo salvandole dall’oblio e dall’indifferenza.Il mondo fuori, il mondo dentro, scatti che delineano il mondo, nella sua vastità come nella sua più profonda correlazione con l’essere umano. 


Concludendo sempre con le parole di Gigliola Foschi: «le fotografie degli autori di questa mostra vanno controcorrente: non scattano con rapidità e distrazione usando i cellulari, non modificano nulla tramite l’Intelligenza Artificiale. Alcuni intervengono con strappi o creazioni manuali, altri usano la fotografia per le sua possibilità di “fissare il tempo” e di presentarsi come una “traccia della realtà”: una fotografia che documenta senza alcuna proiezione interpretativa anche perché – in alcuni casi – la si lascia agire con tempi lunghi di posa, come se fosse “lei” a vedere e non il fotografo».

La mostra "Il mondo fuori, il mondo dentroè accessibile dal 14 maggioal 3 giugno 2025 con opening mercoledì 14 maggio dalle ore 18 alle 20; per i giorni successivi apertura al pubblico il lunedì dalle ore 15 alle 18, dal martedì al venerdì dalle ore 10 alle 18 e il sabato dalle ore 15 alle 18. Il 2 giugno è prevista la chiusuradello spazio.



Il mondo fuori, il mondo dentro

a cura di Gigliola Foschi 

Pier Paolo Fassetta, Sergio Finesso, Gabriele Gentile, Fausto Meli, Nicola Ughi 


14maggio- 3 giugno 2025

Opening mercoledì 14maggioore 18 - 20

Dal15 maggiola mostra è visitabile su appuntamento negli orari di apertura della sede: 

lunedì ore 15 - 18, martedì - venerdì ore 10 - 18, sabato ore 15 - 18

Si invita a verificare sempre sul sito Internet e i social network di MADE4ART 

eventuali aggiornamenti sugli orari e le modalità di accesso allo spazio

Spazio chiuso il 2 giugno 



MADE4ART

Spazio, comunicazione e servizi per l’arte e la cultura 

Via Ciovasso 17, 20121 Milano, Italia | Brera District

Fermate metropolitana Lanza, Cairoli,Montenapoleone

www.made4art.it, info@made4art.it,+39.02.23663618




lunedì 7 aprile 2025

Omaggio a Lora Lamm (1928-2025)

Si è spenta a Zurigo Lora Lamm (Arosa 11.01.1928- Zurigo, 23.03.2025), artista molto legata al Centro Culturale Chiasso, alla quale era stata dedicata una mostra antologica, dal titolo Lora Lamm. Grafica a Milano, 1953-1963, curata dalla stessa Lamm e dalla Direttrice Nicoletta Ossanna Cavadini e svoltasi al m.a.x. museo dal 25.05 al 21.07.2013, con una presentazione a Milano al Museo del Novecento e in Rinascente. 


Nel 2024 l'artista era simbolicamente tornata nelle sale del museo, nella mostra ARCHIVI GRAFICI: Franco Grignani, Lora Lamm, Giovanna Graf, Simonetta Ferrante, Heinz Waibl, Bruno Monguzzi, Orio Galli, Vito Noto, (18.05-22.09.2024). La produzione grafica di Lora Lamm ha contribuito a creare un nuovo modo di concepire la comunicazione pubblicitaria, soprattutto a partire dagli anni Cinquanta, nella Milano del Secondo dopoguerra. I suoi manifesti sono un vero e proprio esercizio di minimalismo lirico che mescola i giochi dell’infanzia con un profondo rigore e conferisce lievità e grazia alla pubblicità di grandi aziende. I soggetti ritratti da Lora Lamm sono soprattutto donne, che all’inizio degli anni Sessanta rappresentano la nuova figura di cliente emancipata, giovane e attiva nel mondo del lavoro. L’artista aveva una forte capacità comunicativa: i colori piacevoli e delicati e la particolare immediatezza del tratto sono accompagnati dalla semplicità delle forme disegnate a carattere figurativo e l’uso del collage fotografico dimostra una profonda conoscenza della tipografia. Per la sua capacità di saper creare uno stile d'impresa è stata insignita del prestigioso Gran Premio svizzero di design nel 2015. 

Nata ad Arosa, nel Canton Grigioni, Lora Lamm frequenta la rinomata scuola di grafica Kunstgewerbeschule di Zurigo e, dopo essersi diplomata e aver effettuato un’esperienza professionale in un’agenzia zurighese, nel 1953 si trasferisce a Milano, dove rimarrà fino al 1963. Qui svolge un breve periodo di lavoro nello studio Boggeri e alla Motta. Nell’autunno del 1954 conosce Max Huber – creatore della corporate identity de la Rinascente – il quale la presenta alla direzione dell’importante grande magazzino. Lora Lamm inizia così a lavorare nella primavera successiva presso l’Ufficio pubblicità de la Rinascente, situato al settimo piano della sede centrale in Piazza Duomo. 

A partire dal 1956 collabora con il fotografo svizzero Serge Libiszewski e con fotografi esterni, fra cui Aldo Ballo e Ugo Mulas, inserendo nella grafica pubblicitaria immagini in forma di collage. Di questi anni si ricordano le efficaci campagne pubblicitarie: estate mare, l’arredamento della casa, il giardino e il terrazzo, primavera, profumeria, apertura di stagione, i tessuti estivi, la grande fiera del bianco, il campeggio, moda nella scuola, moda uomo, la confezione donna, merceria, e sfilate estive, moda estate, moda autunno-inverno e le campagne per il Natale, la Pasqua, e i saldi o gli sconti che creano lo “stile Rinascente” fortemente riconoscibile e giocoso. Nello stesso periodo realizza le inserzioni pubblicitarie per la Rinascente sul Corriere della Sera e su altri quotidiani, e cura i cataloghi merceologici (anche con illustrazioni di Giovanna Graf). Nell’arco di pochi anni, Lora Lamm crea tutta la corporate pubblicitaria de la Rinascente, dai cataloghi ai manifesti, agli inviti, al mailing, al packaging in chiave moderna e innovativa. A partire dal 1958 il rapporto di lavoro con la Rinascente cambia perché Lamm assume il ruolo di “consulente permanente”, il che le permette di lavorare come freelance per altre ditte, come Pirelli, Elizabeth Arden Italia, il Consorzio Produttori Latte Milano, Niggi Profumiere, e altri. Da questo momento in poi firma i suoi manifesti e le campagne pubblicitarie che hanno segnato un’epoca e rimangono impressi nella memoria collettiva; si pensi in particolare a Pirelli per lo scooter, Pneumatici per biciclette o alla Borsa per l’acqua calda. 

La mostra a lei dedicata nel 2013 al m.a.x. museo si è inserita all’interno della programmazione del Centro Culturale Chiasso quell’anno interamente dedicata alle “donne nelle arti”. Al m.a.x. museo sono stati esposti una settantina di manifesti e un centinaio fra schizzi preparatori, biglietti di invito, carte da pacco (con lay-out ad acquerello), le veline e le fascette di cartone per incartare gli abiti delicati, le buste e pacchi per la spedizione. Presenti anche manifesti e oggettistica delle campagne Pirelli, nonché uno dei più famosi manifesti di Cynar. L’esposizione era accompagnata dal catalogo bilingue Lora Lamm. Grafica a Milano 1953-1963 / Graphic design in Milan 1953-1963 cura di Lora Lamm, Nicoletta Ossanna Cavadini (con saggi di Carlo Vinti e Mario Piazza, biografia a cura di Sabrina Cerea), Silvana Editoriale, Cinisello Balsamo, 2013. Attualmente esaurito, sarà ripubblicato a luglio 2025. Nell'esposizione del 2024 Lora Lamm, a seguito di una donazione di importanti suoi manifesti, era stata inserita fra gli otto artisti le cui opere sono entrate a far parte della collezione degli archivi grafici del Centro Culturale Chiasso. Per questa mostra è stato pubblicato un mini catalogo. Alcune sue creazioni erano anche state prestate per una importante esposizione presso la Fondazione Ferragamo di Firenze nel 2023. Lora Lamm era sempre stata vicina al m.a.x. museo e aveva anche realizzato un meraviglioso augurio natalizio virtuale per la Newsletter nel 2020.  

Il Centro Culturale Chiasso rivolge un pensiero di profondo affetto e riconoscenza a questa astista il cui spirito di ricerca grafica rimarrà un riferimento fondamentale nei decenni a venire.

mercoledì 19 marzo 2025

Da Degas a Boldini. Uno sguardo sull'Impressionismo tra Francia e Italia

La Fondazione Cassa di Risparmio di Terni e Narni nell’ambito del tradizionale impegno volto alla promozione e alla valorizzazione dell’arte attraverso le “Grandi mostre”, presenta dal 16 aprile al 29 giugno 2025 a Palazzo Montani Leoni a Terni la mostra Da Degas a Boldini. Uno sguardo sull'Impressionismo tra Francia e Italia a cura di Anna Ciccarelli e Pierluigi Carofano. Un’ampia rassegna per celebrare l’impressionismo francese, ma anche e soprattutto la stagione impressionista in Italia, superati i 150 anni dalla prima mostra che ne ha sancito la nascita, il 15 aprile 1874 a Parigi.


Con 44 opere tra sculture, dipinti e scritti, provenienti da importanti Musei nazionali e internazionali, dalle Collezioni d’arte delle Fondazioni bancarie e degli Istituti di credito, la mostra di Terni intende celebrare prevalentemente gli artisti italiani che, dalla metà dell’Ottocento agli anni ’20 del Novecento, hanno dato lustro al nostro Paese e che non sempre sono stati adeguatamente onorati, in quanto la loro fama è stata oscurata dal successo dominante del movimento francese.

L’impressionismo, il più amato tra i movimenti artistici d’avanguardia della storia dell’arte moderna, si sviluppò a Parigi negli anni ’70 dell’Ottocento, destando comunque subito grande scalpore e interesse in tutta Europa. In Italia si sviluppò soprattutto grazie alle esperienze di Federico Zandomeneghi, Giuseppe De Nittis e dei Macchiaioli.

La situazione italiana è in questo periodo post-unitario difficile e lenta nello sviluppo della nuova corrente artistica francese. Per questo motivo molti pittori italiani furono affascinati dal nuovo stile e dall’apertura del pensiero parigino, in cui riscontrano una modernità introvabile nella loro patria. Nondimeno il lavoro di Macchiaioli, in contemporanea agli albori dell’impressionismo, è paragonabile nei metodi, nelle tematiche d’attualità e nello stile che persegue la luminosità naturale attraverso l’uso della macchia, e ne costituisce il movimento parallelo, con le dovute differenze di contesto sociale e di territorio.

Dopo la stagione di Boldini, Zandomeneghi e De Nittis, che potrebbero essere definiti “impressionisti franco-italiani” per le loro lunghe permanenze parigine, permane in Italia una tradizione tardo impressionista che si protrae nei primi tre-quattro decenni del Novecento, legata a Monet, a Renoir, a Cézanne, espressa nell’opera di pittori come Francesco Filippini, amico e compagno di ricerche artistiche di Monet, che si trasferirà a lungo a Parigi fin dal 1879 per divenire inizialmente il principale fondatore dell’impressionismo italiano, ma anche tra tutti Emilio Gola.

La mostra apre con uno dei capofila della scuola di Barbizon, Jean-Baptiste-Camille Corot e prosegue, soltanto per anticipare alcuni nomi, con Berthe Morisot, le cui tre opere qui esposte provengono direttamente dalla mostra appena chiusa a Torino e dal Musée FAMM, The Levett Collection di Mougins e Edgar Degas dalla GNAM di Roma. E poi ci sono Les Italiens de Paris, che vissero e furono attivi nella Parigi dell’ultimo quarto del XIX secolo, durante la cosiddetta Belle Époque, quando la capitale francese era il centro propulsore dell’arte a livello mondiale. Giuseppe De Nittis dallaFondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo; Vittorio Matteo Corcos dal Museo Civico Giovanni Fattori di Livorno; Giovanni Boldini dalla BPM; Emilio Gola dalle Gallerie d’Italia; Federico Zandomeneghi e Antonio Mancini da importanti collezioni private. Non manca certamente la scultura: oltre ai due bronzi di Degas della GNAM, una bellissima opera in cera di Medardo Rosso, massimo rappresentante della scultura moderna italiana, grazie al prestito del MART di Rovereto.

Chiude la mostra un “omaggio agli impressionisti francesi” nelle opere di due grandi artisti contemporanei italiani, Mario Schifano e Tano Festa.


La Fondazione  Cassa di Risparmio di Terni e Narni presenta la mostra

Da Degas a Boldini - Uno sguardo sull'Impressionismo tra Francia e Italia

A cura di Anna Ciccarelli e Pierluigi Carofano

16 aprile - 29 giugno 2025

Terni, Palazzo Montani Leoni


Maria Chiara Salvanelli | Press Office & Communication

Maria Chiara Salvanelli | mariachiara@salvanelli.it - Cell + 39 3334580190

Maria Grazia Fantini | mariagrazia@salvanelli.it - Cell +39 3485444533

sabato 15 marzo 2025

La dama di Pulcinella e le altre storie

 


 Dall' 8 al 13 Aprile alla POCKET ART STUDIO

(via della Reginella 11, Roma)


"La dama di Pulcinella e le altre storie"


Mostra personale di Claudio Giulianelli 

(presidente di MEGA ART GALLERY)


 Vernissage 8 Aprile ore 17

venerdì 7 marzo 2025

KROMYA Art Gallery rende omaggio a Giuseppe Spagnulo

KROMYA Art Gallery rende omaggio a Giuseppe Spagnulo (Grottaglie, 1936 - Milano, 2016), uno dei più importanti scultori italiani della seconda metà del '900, capace di dare vita a opere potenti e dinamiche ispirate alla forza dei miti classici, reinterpretati attraverso un linguaggio contemporaneo.

L'esposizione Arcaico. Moderno. Futuro: Giuseppe Spagnulo, allestita dall'11 marzo al 20 giugno 2025 nella sede storica della Galleria a Lugano, sarà inaugurata martedì 11 marzo alle ore 18.30 alla presenza del curatore, Luca Massimo Barbero, e dei rappresentanti dell'Associazione Archivio Giuseppe Spagnulo, che ha collaborato alla realizzazione del progetto.


«Espressione di una 'distanza zero' tra pensiero e azione plastica. Dal pensare allo scolpire. L'opera di Giuseppe Spagnulo si plasma attraverso l'incontro tre la materia e il fuoco. Un vitale e complesso corpo a corpo con il metallo e l'argilla che consegna all'arte contemporanea questi materiali in origine inerti tutta la potenza di una esistenza antica quanto lo è il mito classico», scrive Luca Massimo Barbero.

La mostra si apre idealmente con una porzione del tavolo da lavoro dell'artista, generoso custode di un pensiero progettuale che nasce già come materia. Una superficie piana sulla quale si materializzano concretamente, attraverso la terracotta, le meditazioni scultoree di Spagnulo.

Il percorso espositivo comprende, inoltre, una ventina di opere - Carte, Ferri e Terre cotte - realizzate dal 1964 al 2013; lavori partecipi del medesimo istinto plastico attraverso cui l'artista ha indagato il mondo.

Le Carte, trattate attraverso la stesura di ossidi ferrosi, carbone e sabbie vulcaniche, non sono mai studi o bozzetti preparatori, bensì opere a sé stanti, a cui appartiene una vigorosa fisicità che le rende a tutti gli effetti un corpo plastico.

Nelle sculture in ferro, in particolare dagli anni Settanta, la materia viene esibita senza sovrastrutture e appare carne. Materia erotica, come è stata definita dalla critica, solcata da un gesto potente e drammatico che ricorda i tagli di Lucio Fontana.

L'argilla, conosciuta nel laboratorio di famiglia a Grottaglie e studiata a Faenza, interessa infine l'artista per la sua suscettibilità alle trasformazioni del fuoco, per il suo fendersi e lacerarsi, senza alcuna volontà di controllo totale.

«La mostra di Giuseppe Spagnulo - conclude Tecla Riva, direttrice di KROMYA Art Gallery Lugano - si colloca all'interno di un percorso che abbiamo costruito nel tempo, presentando artisti operanti sulla materia e sul gesto. Insieme al curatore Luca Massimo Barbero e ad Andrea Spagnulo, presidente dell'Associazione Archivio Giuseppe Spagnulo, abbiamo studiato un allestimento volto ad esaltare la monumentalità e l'intensità delle opere del Maestro, anche nella piccola dimensione, offrendo altresì la testimonianza di un'importante esperienza scultorea del secondo '900 italiano ed europeo, tra spiccata innovazione e rispetto della tradizione».

L'esposizione, realizzata con il sostengo di Helvetia, Kessel, Kommodities Partners Trading Investments, OLG Fine Art Logistic, Sense Immaterial Reality e SIGE Consulenza, è accompagnata da una monografia disponibile in Galleria con il saggio critico di Luca Massimo Barbero e la documentazione fotografica dele opere esposte.

KROMYA Art Gallery Lugano rimarrà aperta al pubblico nei seguenti giorni e orari: da martedì a venerdì ore 13.00-18.00, sabato su appuntamento, chiusura pasquale dal 19 al 27 aprile compresi; in data 19 marzo, 1 e 29 maggio, 9 e 19 giugno visite su appuntamento. (T. +41 919 227000, tecla@kromyartgallery.com). 

Ingresso gratuito. 

Per informazioni: www.kromyartgallery.com.


Evento segnalato da: CSArt di Chiara Serri, Via Emilia Santo Stefano 54, 42121 Reggio Emilia

mercoledì 5 marzo 2025

INCIDENDO / 2 alla Galleria Arianna Sartori di Mantova

La Galleria Arianna Sartori di Mantova, nella sala di via Ippolito Nievo 10, il prossimo Sabato 8 marzo alle ore 17.00, inaugura la rassegna “INCIDENDO / 2”. Alle pareti sarà possibile ammirare le incisioni di Mirta Caccaro, Antonia Campanella, Laura Di Fazio, Priscilla Ganassini, Roberta Giovannini, Danilo Montini, Claudio Olivotto, Paolo Perbellini, Alberto Serarcangeli, Marcello Trabucco.

Curata da Arianna Sartori, l’esposizione, che presenta quattro opere di ciascun Artista invitato, resterà aperta al pubblico fino al 20 marzo 2025 con orario: dal Lunedì al Sabato 10.00-12.30 / 15.30-19.30, Domenica chiuso. 

Per informazioni: tel. 0376.324260, info@ariannasartori.eu



venerdì 28 febbraio 2025

Intelligenze emotive in mostra alla Galleria Civica di Trento

Sino a domenica 04 mag presso la Galleria Civica  di Trento sarà visibile la mostra Intelligenze emotive, curata da Lisa Maturi, Ginevra Perruggini, Giuseppe Scalia (Università di Trento - Officina Espositiva) con Swami Agosta, in  collaborazione con i dipartimenti di Lettere e Filosofia e di Psicologia e Scienze Cognitive dell’Università di Trento, Comune di Trento - Servizio Cultura, Turismo e Politiche giovanili con il coordinamento di Gabriele Lorenzoni e Denis Viva.


La mostra Intelligenze emotive esplora il tema dell’emotività come una forma di intelligenza sociale fondamentale per le relazioni umane. In un’epoca in cui l’intelligenza artificiale è sempre più centrale e la società sembra spesso caratterizzata da indifferenza, l’intelligenza emotiva costituisce una risorsa imprescindibile per connetterci profondamente con gli altri.

Ispirata al testo pionieristico Emotional Intelligence dello psicologo Daniel Goleman, la mostra invita i visitatori a riflettere sull’importanza dell’empatia, intesa come capacità di leggere i sentimenti degli altri e di instaurare rapporti basati sulla comprensione reciproca.

Attraverso una selezione di opere d’arte realizzate dagli anni Novanta in poi e provenienti in larga parte dalle Collezioni del Mart, la mostra crea connessioni inedite e stimola letture trasversali, in un dialogo costante tra le pratiche artistiche contemporanee e le scienze psicologiche. L’esposizione include anche interventi site-specific di giovani artisti, insieme a prestiti provenienti dalle gallerie del territorio.

L'esposizione è il frutto di un progetto collaborativo che coinvolge gli studenti del corso di Laurea Magistrale in Beni Culturali dell’Università di Trento, nell’ambito del programma di Officina Espositiva. Intelligenze emotive è quindi una mostra-laboratorio curata in modo sperimentale dagli studenti Lisa Maturi, Ginevra Perruggini, Giuseppe Scalia, supportati da Swami Agosta, studente di Scienze Cognitive. Il gruppo ha condotto una ricerca empirica che si concretizza in una proposta culturale contemporanea. Il lavoro è stato coordinato da Denis Viva, professore di Storia dell’Arte contemporanea (UniTn) e da Gabriele Lorenzoni, curatore e responsabile della Galleria Civica di Trento (Mart).

L’indagine degli studenti è particolarmente attuale: l’epoca presente è caratterizzata da crescenti individualismi e dallo sviluppo dell’intelligenza artificiale che inevitabilmente pone questioni etiche e sociali, oltre che tecnologiche.

Artisti in mostra: Silvia Argiolas, Cristian Avram, Gabriele Barbagallo, Matteo Basilé, Carlo Benvenuto, Giulio Boccardi, Giusi Campisi, Silvia Camporesi, Chuck Close, Giuliana Cunéaz, Arnold Mario Dall’O, Rä Di Martino, Olimpia Ferrari, Fischli & Weiss, Daniele Galliano, Paola Gandolfi, Silvia Giambrone, Giulia Iacolutti, Alex Katz, Misaki Kawai, Marco Lodola, Lucia Marcucci e Lamberto Pignotti, Eva Marisaldi, Zana Masombuka, Eliseo Mattiacci, Gisella Meo, Marzia Migliora, Ottonella Mocellin, Tracey Moffatt, Angelo Demitri Morandini, Zanele Muholi, Gabriel Orozco, Nicola Pellegrini, Thomas Ruff, Michele Tajariol, Enzo Umbaca, Corrado Zeni.

Alla Galleria Civica, la mostra ambisce a proporre riflessioni individuali e collettive e a favorire la cittadinanza attiva attraverso un ricco programma di eventi outdoor organizzato in collaborazione con il Comune di Trento. 

venerdì 14 febbraio 2025

Massimiliano Gissi - Enigmi e Magie, Colori e Fantasi

Massimiliano Gissi - Enigmi e Magie, Colori e Fantasie

dal 13 al 26 febbraio 2025

alla Galleria d'Arte Malinpensa di Torino


Mostra e Presentazione a cura di Monia Malinpensa

L’atmosfera fantasiosa, che si respira ininterrottamente nelle opere dell’artista Massimiliano Gissi, indica una rappresentazione brillante e decisa che viene sempre abbinata  alla notevole comunicazione sia simbolica che  visiva dando così l’avvio ad un percorso ricco di autenticità immaginativa.

Attraverso il riciclo dei materiali, che per l’artista è di fondamentale importanza nel suo iter, le sue creazioni prendono vita con un estro e con un’ energia costante avvalendosi di un’azione dinamica del colore e di un’elaborazione sempre attenta ai dettagli.

E’ un’arte  che acquisisce  un fascino sorprendente e  che trapassa la realtà in perfetta simbiosi con un movimento formale di evidente suggestione e personalità interiore.

La stesura materica, di notevole spessore, e  la sicurezza del tratto, brillante e deciso evidenziano una partecipazione artistica sia di serio impegno tecnico che  di stile altamente espressivo.

E’ un’arte, quella di Massimiliano Gissi, vissuta con un’interpretazione originale e personale, in cui emozioni e sentimenti, riescono a dare al fruitore emozioni uniche.

Il modo paziente di operare e di costruire i suoi personaggi è segnato da un’accurata analisi dei materiali  e  da una perizia tecnica non comune determinandone una variegata successione di immagini costantemente cariche di sensazioni.

Ritmicamente ben disposti e coordinati fra loro, i personaggi delle sculture di Massimiliano Gissi, vivono in un gioco magico in cui la passione e lo spessore lirico si amalgamano perfettamente in colori, forme, segni e simboli dalla straordinaria vitalità compositiva.

Elementi figurali, intrisi di dinamiche  vibranti  dalla precisa attinenza fantasiosa,  attraversano un percorso di qualità e coerenza che riesce a farci sognare,

L’artista Massimiliano Gissi  esalta la sensazione tattile dei materiali con una fonte inesauribile di creatività e di grande originalità  ottenendo uno spazio vitale di evidente maestria e di  rara suggestione.

In scena  opere nuove tra cui anche l’installazione del teatrino dove diversi personaggi  si raccontano  in una dimensione favolistica assolutamente unica che prende vita anche dai sentimenti e dalla sensibilità di Massimiliano Gissi.

L’equilibrio strutturale, lo scambio timbrico e la pregnanza formale ci introducono in una libertà d’interpretazione notevole, che guidata da una espressione inconfondibile, ne determina un’evoluzione sia nella pittura che nella scultura di totale armonia compositiva.

E’ un discorso sempre in continuo  rinnovamento, quello dell’artista Massimiliano Gissi,  che lo contraddistingue perché è alla base della sua ricerca e dove lo spettatore viene travolto da coriandoli,  pennellate e commedia dell’Arte.


Informazioni

Direttrice Artistica: Monia Malinpensa

Consulente Artistica: Giuliana Papadia

MALINPENSA GALLERIA D’ARTE BY LA TELACCIA

CORSO INGHILTERRA 51

10138 TORINO – ITALY

Orario Galleria: dal martedì al sabato dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 16.00 alle 19.00


TELEFONO E FAX 011 56 28 220

M. MALINPENSA: 347 22 57 267

EMAIL: info@latelaccia.it

SITO WEB: www.latelaccia.it

lunedì 20 gennaio 2025

Paolo Maggis - Dried Flowers

In uscita domenica 19 gennaio il secondo album del progetto THE CRAVING ROOTS di Paolo Maggis dal titolo DRIED FLOWERS.


L’album di musica alternativa, rappresentato dall’etichetta FDAM e distribuito da ALTAFONTE, è stato prodotto da Paolo Maggis con l’aiuto dell’amico autore, produttore e polistrumentista Flavio Ferri (Delta V, Jean Paul Agambi Quartet) che ha curato il mixaggio e la masterizzazione. Alla batteria, anche lui autore e polistrumentista, Alex Carmona (Jean Paul Agambi Quartet).

Le dieci tracce che lo compongono trascinano l’ascoltatore in un viaggio tra sonorità sperimentali rock, dal forte sviluppo dinamico, a volte armoniche e a volte intrise di dissonanze; suoni distorti al limite del Noise e del Garage in contrasto con altri puliti e cristallini. Le linee vocali disegnano cime ed abissi giocando su una estensione che sfiora le tre ottave nelle varie modalità vocali. La voce solista o in cori armonici diventa un altro strumento che emerge o si mescola con il suono.

Si alternano testi duri, al limite della violenza con riferimenti poetici e a volte onirici in un flusso di tematiche esistenziali che vanno dall’amore alla sua possibile perdita; dalla scomparsa di una amica a tematiche sociali come: la guerra, la critica del sistema occidentale e la decadenza della democrazia.

Se il primo album INDIGO (2022, autoprodotto, sempre mixato e masterizzato da Flavio Ferri), rappresenta un inizio che porta con sé moltissime caratteristiche di suono e scrittura complesse e assolutamente sperimentali, DRIED FLOWERS è la diretta conseguenza liberata da qualsiasi struttura che faciliti l’ascolto. É un album realizzato di getto, un album di “stomaco”, che Paolo Maggis ha registrato in una settimana occupandosi di tutti gli strumenti e le voci a eccezione della batteria. Solo tre canzoni sono state terminate il mese successivo assieme alle tracce della batteria.

L’album e il primo videoclip della canzone Dried Flowers che da il titolo all’album, sono stati entrambi ideati e realizzati dalla videoartista Vanessa Pey, amica di Paolo Maggis e con la quale l’artista ha già collaborato in vari progetti artistici, come l’immagine del primo album INDIGO e i videoclip Tell me what e In a Breath entrambi pubblicati nel 2021.

Il video Dried Flowers vede inoltre la partecipazione di Silvia Cabrera Vilaplana performer, amica e promotrice della prima mostra del progetto INTERSECTION.


tHE cRAVING rOOTS, in italiano le radici della voglia, inteso nel senso vorace della necessità, nasce durante il 2020 con l’idea di produrre la musica di cui l’artista Paolo Maggis come lui stesso dice “sentiva la mancanza”, di coprire quel vuoto lasciato a partire dagli anni 2000, prima che la musica fosse prodotta con l’unico scopo di intrattenere, quando ancora era strumento travolgente, sublime che speronava la vita con la commozione che gli apparteneva. Quando la musica non era arredo, ma sostanziale parte dell’esistenza.Nasce con il desiderio di diventare progetto che unisce musica, arte, poesia attraverso l’amicizia. L’unico obiettivo è di creare radici che aiutino a nutrire e far crescere una esperienza che nasce solo dalla necessità.

Paolo Maggis è un artista italiano conosciuto prevalentemente nell’ambito della pittura. Nasce a Milano il 29 dicembre 1978. Tra il 1996 e il 2000 studia presso l’Accademia di Belle Arti di Brera frequentando il corso di pittura con il professore ed artista Beppe De Valle. Terminati gli studi inizia la sua carriera espositiva e nel 2005 si trasferisce a Berlino (Germania) sino agli inizi del 2008 anno in cui si sposta a Barcellona (Spagna) dove tutt’ora vive e lavora. Su Paolo Maggis sono stati pubblicati diversi cataloghi: Paolo Maggis- Monito(r) pubblicazione Skira; Paolo Maggis, Cacho a Cacho e In Nodum Coacti pubblicazione Silvana Editoriale. Nel settembre 2011 viene presentato presso le sale del Pan di Napoli il libro Paolo Maggis pubblicazione Carlo Cambi Editore sui primi dieci anni di lavoro dell’artista in occasione della mostra omonima. Nel 2012 viene presentato sempre il nuovo libro BIONERS – Paolo Maggis, Bigas Luna, a cura di Roberta Bosco. L’amicizia e la frequentazione con il cineasta Bigas Luna son fondamentali nel percorso di Paolo Maggis modificando per sempre lo sviluppo e la direzione del suo lavoro.Nel 2013 lo stesso editore pubblica il libro Earth/Stars che racchiude al suo interno le immagini del ciclo omonimo. Del 2019 Zel Editore pubblica Close-Up che racchiude le opere dipinte a partire dal 2015 che trasformano l’immagine in un circuito astratto di elementi che si allontanano dalla forma a volte per perdersi ed altre per ricostruirla. Paolo Maggis inoltre ha scritto di arte e cultura per vari blog e giornali, nel gennaio 2018 viene pubblicato da Samuele Editore il suo libro di poesie Il nome di Dio ed attualmente scrive a quattro mani con Davide Rondoni la rubrica Arte e libertà per il magazine di letteratura Satisfiction. Nel 2020, Paolo Maggis inizia a registrare in casa i suoi brani dando origine così a tHE cRAVING rOOTS, un progetto musicale ed artistico che ha come finalità la partecipazione di chiunque voglia entrarne a far parte. Il primo album IINDIGO è stato pubblicato il 31 settembre 2022. Nel 2023 presenta in occasione della rassegna Milano é Viva presso il Castello Sforzesco di Milano il suo primo progetto scenografico dedicato allo spettacolo “Non potevamo che incontrarci qui, mia danzatrice…” tratto dai testi di davide Rondoni, coreografia di Ornella Sberna e Compagnia di Danza OrmarsLab di cui attualmente é responsabile tecnico e scenografo. Dello stesso il progetto INTERSECTION in collaborazione con l’artista Vanessa Pey presso Associazione 21 di Lodi ed in occasione della pubblicazione del libro TREMORE che raccoglie le opere dipinte tra il 2021 e 2023, la mostra omonima presso Le Pescherie del Castello di Lugo.

Infine, complice la grande amicizia con Ornella Sberna, presenta in occasione della rassegna Milano é Viva 2024 presso il Castello Sforzesco di Milano il suo primo progetto come autore, scenografico ed attore “Il nome di Dio” tratto dal suo libro omonimo, coreografia di Ornella Sberna, e Compagnia di Danza OrmarsLab.


tHE cRAVING rOOTS / Dried Flowers

Musica e testi di Paolo Maggis

Mixato e masterizzato da Flavio Ferri

Batteria Alex Carmona


TRACCE

To live for

When the stars fall down as snow


Democrazy

Fairy tales


That’s all


Dried flowers


The same as you


Song for D.

How far can we go?

Ascension

Immagini e video: Vanessa Pey


Performer video: Silvia Cabrera Villaplana


Etichetta FDAM

Distribuzione ALTAFONTE


Informazioni:

thecravingroots@gmail.com


Ufficio Stampa Paolo Maggis

Laura Cometa

press@lauracometa.com

giovedì 2 gennaio 2025

Edvard Munch a Palazzo Bonaparte


Palazzo Bonaparte si prepara a inaugurare un’importante stagione espositiva per l’anno 2025, in occasione del Giubileo e del 25° anniversario dalla nascita di Arthemisia.

Da febbraio a giugno, ci sarà un’importantissima monografica dedicata a Edvard Munch, con 100 opere provenienti dal Munch Museum di Oslo.

A distanza di oltre 20 anni dall’ultima mostra dedicata a Munch a Roma, approda a Palazzo Bonaparte la più grande mostra mai realizzata prima.

Edvard Munch (Norvegia, 1863 -1944) viene celebrato con una grande retrospettiva, con il patrocinio della Reale Ambasciata di Norvegia a Roma, in collaborazione con il Museo Munch di Oslo.

Protagonista indiscusso nella storia dell’arte moderna, Munch è considerato un precursore dell’Espressionismo e uno dei più grandi esponenti simbolisti dell’Ottocento, nonché l’interprete per antonomasia delle più profonde inquietudini dell’animo umano.

La mostra, curata da Patricia G. Berman, una delle più grandi studiose al mondo di Munch, racconterà tutto l’universo dell’artista, il suo percorso umano e la sua produzione, e lo farà attraverso 100 opere, tra cui una delle versioni litografiche custodite a Oslo de L’Urlo (1895), ma anche La morte di Marat (1907), Notte stellata (1922–19249), Le ragazze sul ponte (1927), Malinconia (1900–1901) e Danza sulla spiaggia (1904).