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giovedì 24 novembre 2016

Anatomies: Hans Bellmer - Lello Torchia

Il prossimo 29 novembre si inaugura “Anatomies”, la mostra che combina le opere di Hans Bellmer e di Lello Torchia

Il grande, controverso maestro di Katowice morto nel 1975 e il giovane – molto apprezzato – scultore napoletano sono rappresentati, in un suggestivo allestimento, da otto lavori che abbracciano un arco temporale di cinquant’anni. Tra “Portrait d'Unica avec l'œil-sexe” (acquaforte del 1964 di Bellmer) e “Senza titolo” (scultura in bronzo del 2014 di Torchia) fluiscono varie stagioni dell’arte contemporanea, ma c’è un comune denominatore che le unisce: l’attrazione per l’anatomia umana. Il corpo raccontato da Bellmer è quasi esclusivamente femminile: una visione allucinatoria, eversiva, demoniaca e apocalittica. Le sue “Dolls” disarticolate e misteriose, nonché vulnerabili e oscene, si spingono ben oltre i confini tracciati dalle ossessioni di Bosch e Arcimboldo tanto da rimanere, ancora oggi, un unicum nel panorama dell’arte. La statuaria classica, giunta fino a noi rimodellata dal tempo e in molti casi mutilata, è invece all’origine del corpo descritto da Torchia. Nei disegni e nelle sculture le membra sono sfigurate, bucate e graffiate; le cancellature e le lacerazioni conferiscono ai lavori carattere di ricordo: essi oscillano tra la presenza e l’assenza, la vita e la morte. 

La mostra, che non pretende certamente di essere esaustiva (soprattutto rispetto alla sterminata vastità dell’opera di Bellmer), offre alcuni importanti spunti di riflessione sull’interesse dei due artisti – che non si sono mai incontrati per palesi motivi anagrafici – nei confronti del corpo: un tema ancora attuale, come nei primi decenni del ‘900.

Hans Bellmer (Katowice 1902 – Parigi 1975) nel 1936 si stabilisce a Parigi per sfuggire alla dittatura nazista e nel 1937 espone le sue opere alla “Mostra Internazionale Surrealista” di New York. Nel 1966 il Museo di Ulm gli dedica un’ampia mostra retrospettiva, a cui seguono quelle dello Stedelijk Museum di Amsterdam, nel 1970 e del MOCA di Chicago, nel 1975. Nel 1983 (“Photographe”) e nel 2006 (Hans Bellmer: Anatomie du Désir ) è il Centre Pompidou di Parigi a celebrare il suo “genio scandaloso”.

Lello Torchia (Napoli, 1971) esordisce nel 1999 con la mostra “Il bosco sacro dell’arte” presso il Parco del Museo di Capodimonte, a Napoli. Negli anni ha tenuto svariate mostre personali e collettive: Galleria Scala Arte, Verona; Galleria Studio 34, Salerno; Franco Riccardo Artivisive, Napoli; The White Gallery, Milano; Museo Archeologico di Calatia, Maddaloni; Biblioteca civica, Brescia; Palàcio Foz, Lisbona; Karazin Kharkiv National University, Kharkiv; Tempio di Mithra, Humshaugh.


Front Space, La Fuerza Plaza, 2241 Chino Roces Avenue, Makati City, Philippines.
Lunedì – Venerdì  08:00 – 17:00
Info: +63 2 893 1607



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