Blog di servizio gratuito per la comunicazione in Arte

sabato 23 febbraio 2019

Interno borghese, Roma anno zero, Miracolo a Milano

Interno borghese

I dipinti e le sculture che aprono la mostra del primo piano ripropongono alcuni dei temi classici della grande tradizione pittorica della prima metà del Novecento, offrendo uno spaccato su altre stanze, quelle dipinte, che amplificano la sala abitata dal visitatore. L’allestimento è un gioco di rimandi tra un quadro e l’altro e, in particolare tra il tema del ritratto e della natura morta. Molti sono infatti i brani di still life che si nascondono nei dipinti e molti i possibili dialoghi tra le opere. I protagonisti ritratti nei dipinti di Achille Funi, Mario Tozzi, Nella Marchesini, Manlio Rho, Cagnaccio di San Pietro, Orlando Sora, Ubaldo Oppi, Ettore Olivero Pistoletto, Gianfilippo Usellini, per arrivare a Renato Guttuso accolgono il visitatore invitandolo a entrare in altri spazi rappresentati ma anche negli spazi di senso indagati nei progetti successivi.

Roma anno zero

Come ricorda Dorazio: “Il capodanno del 1950 lo trascorremmo al Mario’s Bar in via Pinciana (sotto casa di Scialoja) ballando il boogie-woogie bevendo e innamorandoci. Guttuso per denunciare la nostra decadenza, dipinse un quadro Boogie-woogie e lo espose qualche anno dopo alla Biennale di Venezia. Sullo sfondo c’era un quadro di Mondrian e i ballerini erano Manisco e Rosita, Perilli e Franca, Turcato e Oretta, Scarpitta e Clotilde. Ma cosa c’era di male? Avremmo dovuto anche noi dipingere L’occupazione delle terre?”. 
Boogie-woogie diventa il racconto di uno scontro ideologico che illumina e sintetizza un conflitto intenso seppur breve: l’anno zero di Roma, la sua ricostituzione politica dopo il Fascismo e i suoi contribuiti al rinnovato assetto culturale dell’Italia e del mondo.

La biblioteca

Insieme alle opere, il Mart custodisce anche parte della ricca raccolta libraria della Fondazione VAF costituita da alcune migliaia di volumi sull’arte italiana. Una biblioteca costruita passo a passo con il formarsi della Collezione: l’acquisto di ogni opera è sempre accompagnato da un’attenta attività di studio e ricerca. Il fondo librario VAF si inserisce tra gli altri presenti nella biblioteca del Mart appartenuti ad architetti, artisti, critici e collezionisti, e integra sezioni poco documentate come, ad esempio, quella dedicata all’arte programmata.

Miracolo a Milano

Durante gli anni Trenta, Milano cova nell’attività della galleria Il Milione e nelle continue interazioni con l’architettura un forte tessuto culturale che con la caduta del Fascismo troverà spazi di realizzazione e nuove ambizioni. Ne sono protagonisti fra gli altri Lucio Fontana, Fausto Melotti, Luciano Baldessari, Figini Pollini. Sotto la loro ala e grazie all’esplosione dell’industria editoriale, cresce una folta schiera di artisti che, fra il bar Jamaica, la latteria delle sorelle Pirovini, le testate di quotidiani e riviste (Avanti!, Italia, Le Arti, Domus) e le gallerie (Gian Ferrari, Naviglio, Apollinaire, Ariete, Schwarz, etc) fa sentire la propria voce. Si chiamano Emilio Tadini, Vincenzo Agnetti, Gianni Dova, Roberto Crippa, Giuseppe Guerreschi, Rodolfo Aricò, Ettore Sordini, Arnaldo e Giò Pomodoro, Piero Manzoni, Emilio Scanavino, Valentino Vago, Dadamaino, Agostino Bonalumi, Enrico Castellani, Gianni Colombo
La mostra prende le mosse dai primi segnali che lungo gli anni Trenta e Quaranta raccontano l’avvicinarsi di una nuova stagione artistica. In questa chiave il progetto dedica particolare attenzione alle interazioni fra arte e architettura appoggiandosi ai fondi archivistici presenti al Mart (Baldessari, Figini e Pollini). Dopo questa introduzione, l’esposizione si inoltra negli anni Cinquanta, restituendo l’eterogeneità di un linguaggio alla ricerca del proprio futuro e per questo in costante tensione. 

Pittura analitica

L’esperienza nota in Italia con la definizione di pittura analitica spiega una tendenza, nata nel corso degli anni Settanta, leggibile come reazione all’arte concettuale, che si allontanava dall’idea di rappresentazione e dall’uso della pittura come mezzo espressivo, considerato superato.
Gli “analitici” difendono la pratica pittorica come strumento privilegiato del fare artistico. Carlo Battaglia, Enzo Cacciola, Riccardo Guarneri, Elio Marchegiani, Paolo Masi, Carmengloria Morales, Claudio Olivieri, Pino Pinelli, Claudio Verna e Gianfranco Zappettini testimoniano un approccio al fare pittorico che pone attenzione agli elementi fondanti la pittura. I suoi dispositivi, tra cui la superficie e il supporto, il colore e la composizione, la stesura più o meno controllata o neutra, il rapporto tra artista e tela, diventano il tema dell’opera con uno sguardo che – paradossalmente – si potrebbe definire anche concettuale.

Arte nucleare

Il Movimento nucleare fu fondato a Milano nel 1951 da Enrico Baj e Sergio Dangelo, il cui manifesto (Manifeste de la Peinture Nucléaire) fu pubblicato il 1° febbraio 1952 in occasione della mostra Baj et Dangelo Peintures nucléaires (Bruxelles, Galerie Apollo, 4-17 marzo 1952). Al movimento aderirono in seguito anche altri artisti, come Joe Colombo, Mario Colucci e alcuni membri del napoletano Gruppo 58.
L’arte nucleare trae spunto dalle suggestioni dell’era atomica, dalle ricerche scientifiche legate alla materia e all’energia; ponendo al centro l’indefinibile atomico, i nuclearisti si opponevano all’arte astratta e concreta, evidenziando l’energia e il dinamismo vitale insito anche nella materia pittorica.
A corredo dei capolavori della VAF Stiftung, il Focus presenta un’accurata selezione di documenti originali legati al Movimento nucleare, come locandine, fotografie, corrispondenza, cataloghi, riviste d’artista, scritti e curiosità come il Film nucleare realizzato nel 1952 da Enrico Baj e Joe Colombo, oppure il fascicolo relativo alla causa intentata da Baj contro Salvador Dalí proprio per l’utilizzo del termine “Arte nucleare”, documenti tutti provenienti dall’archivio di Enrico Baj donato al Mart nel 2014 assieme a parte della ricca biblioteca.



Primo piano 
25 maggio – 8 settembre 2019


MartRovereto
Corso Bettini, 43
38068 Rovereto (TN)
T. 800 397760 
T.+39 0464 438887
info@mart.trento.it
www.mart.trento.it

Orari
mar-dom 10.00-18.00 
ven 10.00-21.00 
lunedì chiuso