Blog di servizio gratuito per la comunicazione in Arte

lunedì 15 settembre 2025

Interspazio a Casa De Rodis a Domodossola

Casa De Rodis a Domodossola, spazio voluto e creato dalla famiglia Poscio per far vivere la sua collezione d’arte attraverso mostre ed eventi, compie 10 anni e, per celebrare questo importante anniversario, presenta la mostra a cura di Elena Pontiggia 10 anni a Casa De Rodis dedicata alla sua storia espositiva, in programma dal 20 settembre 2025 all’11 gennaio 2026.

 Antonio Fontanesi, Paesaggio a Morestel

La mostra propone 10 opere di 10 diversi artisti della Collezione Poscio e 3 di queste saranno messe in dialogo con il progetto site-specific INTERSPAZIO - Dialoghi Sospesi tra Segno Forma e Memoria dell’artista contemporaneo Matteo Ufocinque Capobianco.

10 anni per 12 mostre ospitate a Casa De Rodis, palazzetto di origine medioevale nel centro storico di Domodossola, ristrutturato integralmente con l’obiettivo di dare vita a un luogo di esposizione e dialogo con opere di altri Collezionisti e Musei e di permettere a tutti di godere della bellezza dell’arte.

Collezione Poscio nasce dalla “appassionata incompetenza” di Alessandro Poscio e di sua moglie Paola che, nel corso di 50 anni, hanno raccolto opere di pittura, disegno e scultura di fine ‘800 e ‘900. Alessandro Poscio, giovane imprenditore, conosce il pittore ottantenne Carlo Fornara, legato alla corrente divisionista dei primi del ‘900, incontro che segna profondamente la vita del collezionista. Proprio dall’amicizia sempre più stretta con il “Maestro”, Poscio viene introdotto alla passione dei quadri, da cui nasce una raccolta di opere, ognuna testimonianza di una storia fatta di incontri, occasioni fortunate, rivelazioni e innamoramenti, fuori da ogni schema accademico. Dalle prime opere di Carlo Fornara, segue con naturalezza la scoperta dei Vigezzini coetanei di Fornara, come Rastellini, Ciolina e Peretti, e dei predecessori, ritrattisti emigranti di successo. Quindi è la volta dei pittori coevi, appartenenti a diversi movimenti artistici, divisionisti, macchiaioli, scapigliati, per non dimenticare la stupefatta scoperta del disegno e della scultura.

Proprio per raccontare l’essenza di questa collezione che attraversa con disinvoltura epoche, linguaggi, stili diversi, Elena Pontiggia ha selezionato 10 opere di 10 diversi artisti che la compongono, spiegando: “Attraverso una sorta di carotaggio (le “carote” sono i campioni di roccia che si estraggono per compiere delle analisi) le dieci opere intendono dar conto non di tutta la collezione, cosa che sarebbe impossibile, ma dello sguardo che Alessandro e Paola Poscio hanno rivolto alle opere, scegliendole per un innamoramento che andava al di là di ogni tattica, di ogni strategia e, a maggior ragione, di ogni speculazione e di ogni pur legittimo calcolo economico”.

E così si parte, ovviamente, da un paesaggio di Carlo Fornara, passando per un ritratto di Francesco Hayez e per le vedute di John Constable e Antonio Fontanesi. E poi Telemaco Signorini e Giuseppe De Nittis, fino ad arrivare a un disegno di Giovanni Boldini e un pastello di Federico Zandomeneghi e alle sculture in bronzo di Paolo Troubetzkoy e Francesco Messina.

Questo decimo anniversario è un traguardo significativo, soprattutto nel mondo volubile dell'arte e, più ancora, nel sistema dell’arte italiana, dove spesso le iniziative, anche quelle più approfondite, anche quelle mosse dalla più autentica convinzione, sono costrette per vari motivi ad arenarsi” - sottolinea Elena Pontiggia – “Quindi bisogna festeggiare questa data, dove la parola festa vuole avere un significato appunto festoso e affettuoso, non trionfalistico né tantomeno celebrativo”.

L’esperienza viva e vitale di questi 10 anni di mostre è stata caratterizzata e intessuta di incontri, così è stato anche in quest’occasione con la collaborazione con l’artista Matteo Capobianco (Novara, 1981), in arte Ufocinque, che ha creato il progetto INTERSPAZIO - Dialoghi Sospesi tra Segno Forma e Memoria,mettendosi in dialogo appunto con tre opere di Collezione Poscio esposte in mostra.

Il titolo INTERSPAZIO richiama lo spazio intermedio, di soglia, che si apre tra l’immagine e la sua percezione. Il progetto è composto da tre installazioni site-specific che si pongono come luogo di passaggio tra il visitatore e l’opera d’arte e ognuna è costruita in carta intagliata, dipinta o disegnata. Soglia è l’installazione che si pone in dialogo con l’opera Paesaggio a Morestel di Antonio Fontanesi, Ombra con la Ballerina di Paolo Troubetzkoy e Eco con il Ritratto di Madame Errazuriz di Giovanni Boldini.

martedì 9 settembre 2025

Knock Knock Knock. Guardiani di ferro dalla collezione Cesati

Il Labirinto della Masone per l’autunno 2025 presenta la mostra Knock Knock Knock. Guardiani di ferro dalla collezione Cesati a cura di Alessandro Cesati e Fondazione Franco Maria Ricci. Dal 14 settembre 2025 e al 6 gennaio 2026, i visitatori saranno guidati alla scoperta di una collezione unica al mondo di picchiotti da porta, più comunemente conosciuti come battenti o batacchi.

Massimo Listri, Palazzo Strozzi a Firenze

A dialogare con i manufatti esposti saranno le immagini di porte ritratte dal fotografo Massimo Listri, a rafforzare l’idea che lega i battenti antichi al concetto di limite, passaggio o confine.

Una inedita “camera delle meraviglie”, carica di suggestioni e significati. Attraverso i testi di Stefano Salis – che accompagnano la mostra – si esplorerà il tema del “varco fisico” e “varco simbolico”: tema più che mai pertinente nel mondo di oggi, e allo scoccare dei 10 anni dall’apertura del Labirinto della Masone, esso stesso emblema di un continuo attraversamento tra interiorità e mondo esterno. Per qualche mese queste opere, sospese tra arte decorativa e mistero, popoleranno le sale del Museo che ospita la collezione d’arte di Franco Maria Ricci, l’editore visionario conosciuto in tutto il mondo per il suo amore per l’insolito, il meraviglioso, l’enigmatico e i percorsi meno battuti della Storia dell’Arte.

Insieme alle serrature e alle chiavi, i “picchiotti” sono oggetti di estrema complessità esecutiva, in cui vengono raggiunti i più alti livelli estetici nell’ambito della lavorazione del ferro, materiale nobilitato grazie alla sorprendente abilità di artefici - quasi sempre ignoti - capaci di forgiare pezzi unici in cui perizia esecutiva, funzionalità e alto valore simbolico si uniscono per creare vere e proprie opere d’arte. Non per caso nell’ambito del collezionismo di oggetti in ferro, i battenti da porta occupano da sempre un ruolo significativo con presenze di rilievo nelle più importanti raccolte pubbliche e private, come il Museo Le Secq des Tournelles di Rouen, il Victoria & Albert Museum di Londra, le Civiche Raccolte d’arte del Museo del Castello di Milano, ma anche numerose collezioni private americane ed europee, fra cui la celebre collezione Mylius.

I picchiotti in mostra fanno parte della collezione Cesati: 65 esemplari tutti in ferro, prodotti principalmente in Italia e in Spagna, ma anche in Francia, Austria e Germania, in un arco temporale compreso fra il XIV ed il XVIII secolo, selezionati da una raccolta molto più ampia, frutto di una lenta e attenta ricerca condotta negli ultimi cinquant’anni.

Come hanno spiegato i collezionisti Fiorenzo ed Alessandro Cesati: "Rispetto alle classiche e ripetute versioni bronzee – dalle protomi leonine con l’anello in bocca comparse nel mondo antico sino agli spettacolari esemplari disegnati e realizzati dagli artisti veneziani del ‘500 – i picchiotti in ferro sono certamente meno noti - ma forse ancor più interessanti e rari proprio per la loro assoluta unicità”. I ‘battenti' in mostra diventeranno così protagonisti di un allestimento che metterà in risalto le loro singole virtù plastiche e artistiche e quindi l'importanza del loro ruolo 'visivo'. Considerando poi la loro natura di oggetti in relativo movimento, connesso alla loro manipolazione, la percezione e l'apprezzamento globale del singolo manufatto non potrà prescindere dal considerarne anche la dimensione ‘dinamica'.

Il criterio con cui sono stati scelti dunque è essenzialmente qualitativo ed il tratto distintivo che li accomuna è quello di essere tutti ‘figurati’. Dagli esemplari più ricchi in cui il picchiotto si presenta sotto forma di una figura animale modellata a tutto tondo, a quelli il cui il corpo ad anello, a lira o a martello è ingentilito da una protome animale, da una sembianza umana, da una semplice testa o anche da uno o più elementi vegetali.

Utilizzati singolarmente sulle porte delle case, erano considerati un bene di lusso in grado anche di apportare influssi benefici alle dimore e ai suoi abitanti. Infatti spesso i soggetti sono ricorrenti, come ad esempio draghi e serpenti, animali venerati in epoca pagana, come racconta Carlo Donà, Professore Ordinario di Filologia Romanza all’Università di Messina e autore di un saggio in catalogo: “L’idea che lo spirito della casa si incarni in un serpente non è solo latina. Gli esseri serpentini effettivamente effigiati nei picchiotti non rappresentano la serpe demoniaca del cristianesimo, ma il genio buono e provvidente di una tradizione ben più antica, una tradizione che il cristianesimo ha coperto e in parte cancellato, ma che non è riuscito ad estirpare: il picchiotto esprime, per dir così, l’anima stessa della Casa”.

Grazie all’allestimento a cura di Maddalena Casalis e Elisa Rizzardi i 65 picchiotti esposti in mostra diventeranno attori protagonisti nelle sale del Museo e saranno proposti nel loro momento ‘dinamico’ con l’intento di svelarne i lati più nascosti e di far rivivere la sottile e magica emozione di chi, col rapido gesto di bussare alla porta, afferrava il picchiotto scoprendone all’improvviso i dettagli più raffinati ed inattesi. Non solo, a dialogare con questi manufatti sarà il tema della soglia, del limite che solo il picchiotto poteva permettere di valicare, attraverso le immagini di porte, portoni e soglie scattate dal fotografo Massimo Listri. “La fotografia per me è uno strumento di esplorazione. Mi è successo di fotografare porte e varchi perché sono elementi rivelatori dei concetti – per me fondamentali – di spazio e di prospettiva. La soglia rappresenta anche il confine tra ciò che è visibile e ciò che è nascosto, come il tempo che scorre nei luoghi. Le porte suggeriscono un altrove, una transizione, un invito al silenzio e alla contemplazione. Attraverso questi elementi racconto l’architettura come esperienza mentale ed emotiva”.

In occasione della mostra sarà pubblicato un omonimo volume edito da Franco Maria Ricci con testi di Stefano Salis e Carlo Donà.


Informazioni

La mostra è aperta tutti i giorni,inclusi i festivi,tranne il martedì:

Orario estivo (finoal31ottobre2025): dalle10:30alle19:00, ultimo ingresso alle ore 17:30

Orario invernale (dal 1° novembre a l30 marzo 2026):dalle 9:30 alle 18:00,ultimo ingresso alle ore 16:30.

Apertura straordinaria: martedì 6 gennaio 2026

 

L’accesso in mostra è incluso nel biglietto d’ingresso del Labirinto della Masone (intero 20 euro, riduzioni indicate sul sito www.labirintodifrancomariaricci.it ) che comprende anchel’accesso al labirinto di bambù e alla collezione permanente di Franco Maria Ricci.


Labirinto della Masone

StradaMasone121,Fontanellato(PR)

Telefono:0521827081-Mail:labirinto@francomariaricci.com


Ufficiostampa

MariaChiaraSalvanelli|PressOffice&Communication

Maria ChiaraSalvanelli

Emailufficiostampa@francomariaricci.com-mariachiara@salvanelli.it|Cell+393334580190




martedì 19 agosto 2025

Una MAREA negli spazi del MAR – Miniera Argentiera

Da agosto a settembre, l’Argentiera torna a essere protagonista dell’estate culturale sassarese con un ricco calendario di iniziative che trasformano il borgo minerario in un luogo di scoperta, condivisione e creatività. MAREA è il titolo del cartellone estivo promosso e diretto da LandWorks con il contributo del Comune di Sassari e della Fondazione di Sardegna, ospitato negli spazi del MAR – Miniera Argentiera, il centro culturale ibrido nato da un processo di rigenerazione a base culturale. Vincitore dell’Avviso pubblico “Laboratorio Creatività Contemporanea – VI edizione”, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, il MAR è oggi un modello riconosciuto di innovazione sociale e culturale.


Protagoniste assolute della stagione sono le visite guidate, in programma ogni fine settimana fino a domenica 7 settembre. Condotte da guide professioniste, accompagnano il pubblico alla scoperta degli edifici storici e degli spazi rigenerati dell’ex borgo, oggi centro di sperimentazione, produzione e diffusione culturale. Grande novità di quest’anno è l’introduzione dei tour in notturna fino alle ore 23.00: gli ultimi turni della giornata si svolgono infatti al buio, illuminati da luci frontali e lanterne, in un’atmosfera suggestiva che richiama l’ambiente delle gallerie sotterranee.

Le visite guidate si tengono il venerdì dalle 18:00 alle 23:00, il sabato dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 18:00 alle 23:00, la domenica dalle 10:00 alle 13:00. Per info e prenotazioni consultare la pagina www.mar-argentiera.org/visiteguidate.

Dal 15 agosto sarà presentato in anteprima il racconto multimediale “The Unlimited Place, Storie dell’Argentiera”, curato dalla regista Patrizia Santangeli. Il webdocumentario, composto da una serie di brevi video, dà voce al territorio e alle persone che lo abitano: minatori, paesaggi, cinema, belvedere e scene di vita quotidiana si intrecciano in un’esperienza narrativa accessibile tramite QR code diffusi nel borgo. I contenuti saranno fruibili sul posto con smartphone e, a partire dal 21 settembre, anche online.

Tra le attività più attese torna il cinema all’aperto nello spazio culturale rigenerato della SCALA. Le proiezioni, in programma domenica 17, 24, 31 agosto e 7 settembre, iniziano alle 21:30 e trasformano il borgo in un grande cinema sotto le stelle, dove la magia del grande schermo incontra la suggestione del paesaggio post-industriale.

Il 27, 28 e 29 agosto il MAR ospiterà per la seconda volta il Mamatita Festival, la rassegna ideata da Spazio T che porta in esclusiva in Sardegna alcune delle compagnie e degli artisti più interessanti del panorama nazionale e internazionale di circo contemporaneo, spettacolo viaggiante, teatro di strada e performance urbane. Tre giorni di creatività, stupore e meraviglia, che trasformeranno gli spazi del borgo in un palcoscenico diffuso open air, aperto a tutti.

Ad arricchire il programma, anche un ciclo di laboratori presso la Discordia, lo spazio oggi al centro del progetto di rigenerazione promosso e diretto da LandWorks, che mira a trasformare l’ex latteria, attraverso workshop di costruzione partecipata, in un hub culturale e ricreativo aperto al pubblico e al servizio della collettività. Il forno comunitario in terra cruda, inaugurato lo scorso 3 agosto, sarà al centro di una serie di attività pensate per sperimentare e approfondire pratiche legate alla cultura del cibo, come la panificazione e preparazione della pizza, e ai saperi artigiani, come l’uso creativo di materiali naturali quali la terra cruda, la calce e i pigmenti vegetali. La Discordia diventa così luogo di apprendimento, condivisione e cittadinanza attiva: un simbolo vivo della rinascita culturale dell’Argentiera.

Il MAR – Miniera Argentiera, guidato da LandWorks, si conferma ancora una volta un centro culturale vivo, in continuo divenire, dove la memoria del lavoro minerario si intreccia con nuove pratiche contemporanee, sostenibili e partecipate.

INFO

Per ulteriori informazioni, prenotazioni e programma completo:

www.mar-argentiera.org

info@landworks.eu


MAR - Miniera ARgentiera è un centro culturale ibrido, luogo di sperimentazione, produzione e diffusione culturale al servizio della comunità e del territorio, nato nel 2018 da un progetto partecipato di rigenerazione territoriale a base culturale che mira alla valorizzazione e rivitalizzazione dell’antico complesso minerario, oggi in gran parte abbandonato e in disuso. È ideato e diretto da LandWorks in collaborazione con Comune di Sassari, Parco Geominerario, Storico e Ambientale della Sardegna, Fondazione Sardegna Film Commission, DADU - Dipartimento di Architettura, Design e Urbanistica - Università degli Studi di Sassari, Accademia di Belle Arti "Mario Sironi" di Sassari, Istituto di Istruzione Superiore “G. M. Devilla” di Sassari, Istituto comprensivo “Latte Dolce Agro” di Sassari, il Teatro di Sardegna s.c.a.r.l., Associazione Erasmus - ESN Sassari, e la partecipazione del Parco Nazionale dell’Asinara, Parco Naturale Regionale di Porto Conte, Ordine degli Architetti PPC di Sassari, Legambiente Sardegna, Fondazione Cammino Minerario di Santa Barbara, Arkimastria Aps, Sardinian Music Association, M-US-T, Master Temporary Uses del DAStU – Politecnico di Milano, Istituto di Geologia Ambientale e Geoingegneria del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), Sezione di Geologia Ambientale della Società Geologica Italiana, Institut Français Italia (IFI), Lo Stato dei Luoghi, Fondazione Dinamo Sassari, Banca Etica, GCR e il sostegno di Fondazione di Sardegna e Fondazione Patria della Bellezza. È, per la quarta volta consecutiva, vincitore della VI edizione del Premio nazionale “Laboratorio di Creatività Contemporanea” (precedentemente Creative Living Lab) promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura.

LandWorks (LW) è un’associazione di promozione sociale composta da architetti, urbanisti e paesaggisti. Nata nel 2011, opera principalmente in siti dismessi, abbandonati e fragili sviluppando progetti di sperimentazione multidisciplinare, di innovazione sociale e culturale, con l’obiettivo di generare processi di valorizzazione permanente e impatti sociali positivi. Organizza workshop operativi di costruzione partecipata che coinvolgono enti, istituzioni, studenti e professionisti da tutto il mondo, in un processo innovativo dal basso, che mette al centro le comunità locali al fine di recuperare e valorizzare spazi in degrado e creare luoghi dal forte valore sociale, responsabilizzando alla cura del territorio. Negli anni LandWorks matura e sente l’esigenza di radicarsi e prendersi cura di un luogo a 360°. Sceglie come base operativa l’Argentiera, uno dei maggiori esempi di archeologia industriale isolani, dove nel 2018 avvia il progetto MAR - Miniera Argentiera.


UFFICIO STAMPA

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Alessandro Severo | alessandro.severo@ddlstudio.net | 389 8346 920

martedì 22 luglio 2025

VEDOVA TINTORETTO in dialogo

 Giovedì 18 settembre 2025, ore 11.30 

VEDOVA TINTORETTO 

in dialogo 

una mostra di Palazzo Madama e Fondazione Emilio e Annabianca Vedova a cura di Gabriella Belli e Giovanni Carlo Federico 

Villa Palazzo Madama - Museo Civico d'Arte AnticaSala Senato

Piazza Castello - Torino






  RSVP Ufficio Stampa Palazzo Madama - Fondazione Torino MuseiDaniela Matteu | daniela.matteu@fondazionetorinomusei.it  | M +39 348 7829162Chiara Vittone | chiara.vittone@fondazionetorinomusei.it | M +39 340 3739197   ddl |arts| ddlarts@ddlstudio.netAlessandra de Antonellis | alessandra.deantonellis@ddlstudio.net  | M +39 339 3637388Ilaria Bolognesi | ilaria.bolognesi@ddlstudio.net  | M +39 339 1287840 

domenica 6 luglio 2025

PLUZ - Materia interna

Il Museo Carlo Zauli inaugura la mostra dell’artista PLUZ, all’interno della nona edizione del Padiglione Estate, con un nuovo progetto che mette in dialogo la ceramica con la creatività contemporanea.


L'appuntamento è per martedì 8 luglio alle ore 19,00 al MCZ di Faenza, da sempre luogo di ricerca e sperimentazione per la ceramica contemporanea.

PLUZ - Alessandro Placci, artista faentino, si è avvicinato alla ceramica dopo un percorso non accademico, ma ricco di esperienze espressive. Il suo lavoro si distingue per l’uso della ceramica ad alta temperatura, elemento che lo pone in un dialogo ideale con l’eredità lasciata da Carlo Zauli, maestro riconosciuto della scultura ceramica del Novecento.

PLUZ espone opere inedite che si inseriscono nelle sue serie principali — 

Involuzione, Solitudo, Ceramica Punk

— affrontando temi legati all’identità, alla trasformazione e alla tensione tra forma e deformazione. Le superfici crude e i volti amorfi delle sue sculture evocano una sensibilità istintiva e contemporanea, ma radicata in una profonda conoscenza tecnica.

Dal 2018 PLUZ ha preso parte a numerose esposizioni personali e collettive nel territorio in Emilia-Romagna e nel 2020 è tra i fondatori dell’Associazione “Mondial Tornianti Gino Geminiani”, impegnata nella valorizzazione della ceramica come pratica viva, accessibile e sperimentale.

La mostra di PLUZ sarà visitabile a partire dall’8 luglio fino al 9 agosto 2025. 

Gli eventi di Padiglione Estate sono possibili grazie al contributo della Regione Emilia-Romagna.

Con il contributo e la collaborazione di: 

Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna | Comune di Faenza | Unione della Romagna Faentina | AiCC Associazione Italiana Città della Ceramica | Gruppo Tampieri e Finceramica Faenza | Comitato Faventia 3.0 | Podere La Berta


https://museozauli.it/padiglione-estate/

lunedì 16 giugno 2025

Prampolini Burri. Della Materia

Venerdì 19 settembre 2025, ore 11.00

Conferenza stampa e press preview della mostra

Prampolini Burri. Della Materia 

Collezione Giancarlo e Danna Olgiati, Lugano

21 settembre 2025 – 11 gennaio 2026


A cura di Gabriella Belli e Bruno Corà

in collaborazione con la Fondazione Burri di Città di Castello

Progetto allestimento di Mario Botta

masilugano.ch


La mostra Prampolini Burri. Della Materia esplora l’uso di materiale eccentrico rispetto al medium tradizionale della pittura, ponendo al centro una ricerca che attraversa l’intero Novecento italiano.

Protagonisti di questa linea continua di sperimentazione sulle materie dell’arte sono Enrico Prampolini (Modena, 1894 – Roma, 1956) e Alberto Burri (Città di Castello, 1915 – Nizza, 1995), entrambi attivi a Roma.

Mostra a cura di Gabriella Belli e Bruno Corà, in collaborazione con la Fondazione Burri di Città di Castello. Progetto allestimento di Mario Botta.


Contatti stampa

MASI Lugano

Ufficio comunicazione

+41 (0)58 866 42 40 | comunicazione@masilugano.ch


Per l’Italia

ddl |arts| + Studio Battage

Alessandra de Antonellis | +39 339 363 7388 | alessandra.deantonellis@ddlstudio.net

Margherita Baleni | +39 347 445 2374 | margherita.baleni@battage.net

giovedì 5 giugno 2025

Artisti 5+1

La Galleria Arianna Sartori di Mantova, nella sala di via Ippolito Nievo 10, il prossimo Sabato 7 giugno alle ore 18.00, inaugura la mostra collettiva “ARTISTI 5+1”. Alle pareti sarà possibile ammirare le opere di Biagio Battaglia, Cibi, Enrico Ratti, Alessandra Scarpari, Mario Vitale e al centro della sala saranno collocate alcune sculture dell’artista Carlo Zoli.Curata da Arianna Sartori, l’esposizione, che presenta una selezione di opere di ciascun Artista invitato, resterà aperta al pubblico fino al 26 giugno 2025 con orario: dal Lunedì al Sabato 10.00-12.30 / 15.30-19.30, Domenica chiuso.Per informazioni: tel. 0376.324260, info@ariannasartori.eu



venerdì 23 maggio 2025

C’Arte - Sara Montani | Miriam Selvetti

MADE4ART è lieto di presentare presso la propria sede in Via Ciovasso 17 a Milano, nel cuore di Brera, "C’Arte", mostra bipersonale delle artiste Sara Montani e Miriam Selvetti a cura di Elena Amodeo e Vittorio Schieroni


A confrontarsi e dialogare all’interno di questo particolare progetto espositivo sono le opere di due autrici che hanno fatto della sperimentazione sulle tecniche e tramite differenti linguaggi artistici uno dei tratti distintivi della loro ricerca. Protagonista della mostra è la carta, come supporto, ma anche elemento d’arte in sé, per accogliere e contenere il colore, il segno, il lavoro del torchio abilmente guidato da mano d’artista; fanno eccezione nell’allestimento alcuni lavori tridimensionali in raku, integrando a livello materico la proposta espositiva. 

Sara Montani fa ricorso al monotipo e al monoprint, ai colori ad olio per raccontare il suo universo di poesia e intime corrispondenze, nel quale fanno la loro comparsa riferimenti alla storia dell’arte e alla musica classica, elementi figurativi in un contesto d’astrazione; per Miriam Selvetti sono l’intervento pittorico, l’acquaforte e l’acquatinta, la maniera allo zucchero su carta a mano le tecniche privilegiate attraverso le quali l’astrazione dà vita ad armoniche ed eleganti composizioni dove l’emozione e il sentimento si manifestano trasmettendosi all’osservatore. La carta come terreno di confronto per due artiste di grande talento, accomunate da una visione positiva del mondo, delicata e nel contempo ricca di forza vitale. 

L’inaugurazione di "C’Arte" è prevista per martedì 10 giugno 2025 dalle ore 18 alle 21; a partire dall’11 giugno sarà visitabile su appuntamento negli orari di apertura della sede, dal martedì al venerdì dalle ore 10 alle 18. L’opening della mostra è stato fissato in concomitanza con la terza edizione di ARTI in Via Ciovasso, iniziativa che ogni anno coinvolge studi professionali, esercizi, locali e ristoranti di questa suggestiva e storica via nel cuore di Brera, che saranno lieti di accogliere i visitatori martedì 10 giugno dalle ore 18 alle 21. 


Sara Montani | Miriam Selvetti. C’Arte 

a cura di Elena Amodeo, Vittorio Schieroni 

 

10 - 24 giugno 2025 

Inaugurazione martedì 10 giugno ore 18 - 21 

Dall’11 giugno la mostra sarà visitabile a ingresso gratuito, su appuntamento negli orari di apertura della sede: martedì - venerdì 10 - 18 

Si invita a verificare sempre sul sito Internet e i social network di MADE4ART eventuali aggiornamenti sugli orari e le modalità di accesso allo spazio 


ARTI in Via Ciovasso 

martedì 10 giugno dalle ore 18 alle 21 


MADE4ART 

Spazio, comunicazione e servizi per l’arte e la cultura 

Via Ciovasso 17, 20121 Milano, Italia | Brera District 

Fermate metropolitana Lanza, Cairoli, Montenapoleone 

www.made4art.it, info@made4art.it, +39.02.23663618

mercoledì 14 maggio 2025

Piero Guccione. Nato per la pittura


L’Archivio Piero Guccione, in occasione del 90° anniversario della nascita dell’artista (1935-2018), presenta il libro Piero Guccione. Nato per la pittura, trascrizione fedele della lunga intervista radiofonica andata in onda il 10 gennaio 1993 nel programma di Rai Radio3 «Paesaggio con figure - Testimoni ed interpreti del nostro tempo».

Il volume, edito da Allemandi Editore, è introdotto dai testi della Prof.ssa Elena Pontiggia e del conduttore dell’epoca Michele Gulinucci.

Piero Guccione era un artista che non amava apparire in pubblico e tanto meno parlare di sé; quindi, ospitarlo negli studi di Rai Radio3, fu un momento unico e raro. Nella lunga trasmissione, rigorosamente in diretta e condotta da Michele Gulinucci, sono intervenuti i critici d’arte Lorenza Trucchi e Guido Giuffrè, oltre a due grandi personalità del mondo della cultura italiana, Gesualdo Bufalino e Giovanni Testori, che sarebbe scomparso qualche mese più tardi.

Il titolo del volume Nato per la pittura riprende un’affermazione pronunciata da Lorenza Trucchi durante il programma. Infatti, leggere oggi quei dialoghi è come varcare la porta di un laboratorio sigillato. Con tono colloquiale, a tratti estemporaneo, Guccione abbandona la sua proverbiale riservatezza e ci guida all’interno della sua pittura: la necessità di «inventarsi, giorno per giorno», affinché quell’emozione, provata dai suoi occhi e filtrata dalla mente, si faccia nuovamente chiara sulla tela; l’esigenza di dipingere in studio e non all’aperto per non cadere nel rischio del vedutismo; la sfida nel dipingere il movimento nell’immobilità del mare; la sua avventura nel tentare di rendere il quadro una pura emozione, staccandosi dal naturalismo.

Le parole sono accompagnate da un ricco apparato iconografico comprensivo di 49 immagini tra fotografie e opere pittoriche, attraverso cui si può ripercorrere la faticosa «avventura» di Guccione nel piccolo universo di una pittura dipinta intesa ancora con i mezzi tradizionali: «col pennello, col colore, con i problemi di cento anni fa dove, a volte, si ha l’impressione di essere veramente dei Don Chisciotte, cioè di utilizzare lo scudo e la lancia in un tempo in cui ci sono i missili».

All’emozione della lettura e della visione si aggiunge anche quella dell’ascolto. Tramite QR Code si possono infatti riascoltare alcuni estratti del contenuto originale della lunga trasmissione radiofonica: le testimonianze di stima ed affetto di Bufalino e Testori e i due colloqui en plein air con Guccione registrati nel dicembre del 1992 sulla spiaggia di Sampieri (Scicli) e nell’amato studio di Quartarella (Modica).

La trascrizione presentata in volume è tratta dalla replica del programma trasmessa il 28 agosto 1993, conservata presso l’archivio di Rai Teche.

L’Archivio Piero Guccione, per celebrare i 90 anni dalla nascita dell’artista ha in programma anche la mostra Piero Guccione e Leonardo Sciascia. Cronaca pittorica di un’amicizia che si inaugura il 24 maggio presso il Convento del Carmine di Marsala.

In mostra saranno una cinquantina di opere del maestro di Scicli introdotte dalle prefazioni scritte da Sciascia per alcune mostre e pubblicazioni di Guccione negli anni Settanta e Ottanta. Ad animare il percorso espositivo, sono poi una dozzina di lettere autografe selezionate dal ricco carteggio fra i due autori che ne documentano i sentimenti di stima e la profonda amicizia.


PIERO GUCCIONE - Nato per la pittura

con testi di Elena Pontiggia e Michele Gulinucci

Allemandi Editore

4 giugno 2025

ore 18.30

Gallerie d'Italia - Milano 


Intervengono

Paola Guccione

Elena Pontiggia e Michele Gulinucci

Modera

Matteo Galbiati

 


Maria Chiara Salvanelli | Press Office & Communication

Maria Chiara Salvanelli | Email mariachiara@salvanelli.it - Cell + 39 3334580190

Maria Grazia Fantini | Email mariagrazia@salvanelli.it - Cell +39 3485444533

giovedì 1 maggio 2025

Il mondo fuori, il mondo dentro

MADE4ART è lieto di presentare presso la propria sede in Via Ciovasso 17 nel cuore di Brera, il quartiere dell’arte nel centro di Milano, la mostra " Il mondo fuori, il mondo dentro " di un ristretto nucleo di artisti fotografi selezionati dalla curatrice Gigliola Foschi: Pier Paolo Fassetta, Sergio Finesso, Gabriele Gentile, Fausto Meli, Nicola Ughi


In un allestimento giocato su richiami o armonici contrasti, i lavori di questi cinque autori focalizzano l’attenzione sul rapporto tra ambiente naturale e luoghi dell’uomo, tempo e spazio, tra contesto esteriore e dimensione interiore. Come scrive Gigliola Foschi nel testo critico dedicato alla mostra, «Pier Paolo Fassetta strappa, taglia e ricompone le sue fotografie fino a creare collage dove i paesaggi di montagna divengono inediti territori, aperti a imprevedibili viaggi dell’immaginario; Fausto Meli crea piccoli e lievi origami che, in un’atmosfera sospesa, dialogano ora con una natura nordica ora con spazi storici» per farci riflettere sul sempre più problematico rapporto con il nostro ecosistema. Nicola Ughi ritrae vedute «dove il mare assume una consistenza fluida e immobile e dove sembrano poter accadere piccoli eventi magici, come quello di una barca a vela che sembra triplicarsi all’orizzonte», mentre Gabriele Gentile descrive «luoghi dove il tempo sembra essersi fermato e, proprio in quegli spazi corrosi dall’abbandono, la fotografia, con il suo potere di fissare il visibile in uno scatto, diventa una sorta di incantesimo che li preserva dall’oblio, da ulteriori decadimenti». Sergio Finesso, infine, osserva «con cura cose silenziose che emergono dal fondo di cassetti rimasti chiusi per anni, fotografandoli uno dopo l’altro in modo frontale e riproducendoli, con millimetrica precisione, nelle loro reali dimensioni» donando visibilità alle cose così come sono e in tal modo salvandole dall’oblio e dall’indifferenza.Il mondo fuori, il mondo dentro, scatti che delineano il mondo, nella sua vastità come nella sua più profonda correlazione con l’essere umano. 


Concludendo sempre con le parole di Gigliola Foschi: «le fotografie degli autori di questa mostra vanno controcorrente: non scattano con rapidità e distrazione usando i cellulari, non modificano nulla tramite l’Intelligenza Artificiale. Alcuni intervengono con strappi o creazioni manuali, altri usano la fotografia per le sua possibilità di “fissare il tempo” e di presentarsi come una “traccia della realtà”: una fotografia che documenta senza alcuna proiezione interpretativa anche perché – in alcuni casi – la si lascia agire con tempi lunghi di posa, come se fosse “lei” a vedere e non il fotografo».

La mostra "Il mondo fuori, il mondo dentroè accessibile dal 14 maggioal 3 giugno 2025 con opening mercoledì 14 maggio dalle ore 18 alle 20; per i giorni successivi apertura al pubblico il lunedì dalle ore 15 alle 18, dal martedì al venerdì dalle ore 10 alle 18 e il sabato dalle ore 15 alle 18. Il 2 giugno è prevista la chiusuradello spazio.



Il mondo fuori, il mondo dentro

a cura di Gigliola Foschi 

Pier Paolo Fassetta, Sergio Finesso, Gabriele Gentile, Fausto Meli, Nicola Ughi 


14maggio- 3 giugno 2025

Opening mercoledì 14maggioore 18 - 20

Dal15 maggiola mostra è visitabile su appuntamento negli orari di apertura della sede: 

lunedì ore 15 - 18, martedì - venerdì ore 10 - 18, sabato ore 15 - 18

Si invita a verificare sempre sul sito Internet e i social network di MADE4ART 

eventuali aggiornamenti sugli orari e le modalità di accesso allo spazio

Spazio chiuso il 2 giugno 



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