Blog di servizio gratuito per la comunicazione in Arte

domenica 18 settembre 2016

Mostre d'Arte dal Web



 TRHEE TRIPTYCHS. DAVID BATCHELOR, RACHEL HOWARD, HENRIETTA LABOUCHERE 

a cura di Mario Codognato

29 settembre 2016 – 12 novembre 2016

Inaugurazione giovedì 29 settembre 2016, dalle 19.00 alle 21.00
via Cavallerizza a Chiaia, 57, Napoli

La galleria per le arti contemporanee in Napoli Intragallery , in occasione dell'Opening della stagione espositiva 2016/2017, è lieta di presentare Three Triptychs, mostra a cura di Mario Codognato, visitabile dal 29 settembre al 12 novembre 2016 presso la sede di via Cavallerizza a Chiaia.
Inaugurazione giovedì 29 settembre alle ore 19.00 alla presenza degli artisti che espongono: David Batchelor, Rachel Howard, Henrietta Labouchere. I tre britannici presenteranno tre variazioni sul tema della tradizione compositiva del trittico: a confronto generazioni e percorsi diversi, legati però da un’interpretazione critica del medium pittorico, rivisitato in chiave architettonica e tridimensionale.
Con il Patrocinio Morale dell'Ambasciata Britannica.

Intragallery Galleria d'arte contemporanea a Napoli
Via Cavallerizza a Chiaia 57 . Napoli 80121 / +39 081 415702
www.intragallery.it - info@intragallery.it - facebook.com/intragalleryarte



 FRANKO B. Death and Romance in the XXI Century 

Palazzo Lucarini Contemporary | Trevi (PG)
Inaugurazione 24 settembre 2016 ore 19.00

Il 24 settembre 2016 alle ore 19.00 Palazzo Lucarini Contemporary presenta Death and Romance in the XXI Century, la prima mostra personale di Franko B in uno spazio istituzionale italiano dal 2010, a cura di Maurizio Coccia.

Sarà esposta la produzione più recente e appositamente realizzata per l’occasione: grandi sculture metalliche e statuaria (apparentemente) classica; teli ricamati e neon. Vi troveranno spazio tutti i temi cari all’artista: l’amore, il rispetto per la diversità, l’onestà, il disprezzo per le convezioni borghesi, l’insofferenza per l’ipocrisia del clero e della classe politica, antagonismo e pragmatismo, passione e lucidità. Insomma, tutte le contraddizioni dell’arte e del genere umano. La sintesi compatta e potente di un percorso pluridecennale e coerente.

All’interno della mostra, poi, Franko B svilupperà un progetto collaterale, Forms and Object: una mostra collettiva, da lui personalmente curata, dedicata ad alcuni artisti di varia provenienza. Eterogenea nei linguaggi e nelle scelte formali, la mostra è più lo specchio del gradimento estetico dell’artista che un progetto curatoriale “a tema”. Un modo insolito di vedere come l’immaginario creativo di un artista – le sue ossessioni, il suo repertorio formale – possa essere diverso dal suo “gusto”. Gli artisti invitati sono: Andrea Abbatangelo, James Bullimore, Marco Cingolani, Sebastiano Dammone Sessa, Giuseppe Lana, Andrea Marcaccio, Marco Paganini, Thomas Qualmann, Annalisa Riva.

Death and Romance in the XXI Century è un articolato progetto che ha preso il via il 29 settembre 2016 con il workshop “Death and Romance. A Journey Through the Personal, the Political and the Poetic. A Workshop with Franko B”, un laboratorio internazionale sulla performance che ha messo in contatto la radicale esperienza performativa di Franko B con l’habitat trevano.

I partecipanti al workshop - Öykü Aras, Sophie Barnett, Petr Davydchenko, Francesca Fiordelmonte, Matthew Harrison-Lor, Sarah Hiulius, Håkan Stergos Machlis, Silvia Mantellini Faieta, Christina Novakov-Ritchey, Dew Kim, Claudia Palazzo, Colette Patterson, Aarin Purple, Gianluca Quaglia, Emanuela Zedda – dopo una settimana di training estremamente duro, di grande concentrazione ed energia fisica ed emotiva, hanno presentato i risultati il 3 settembre 2016 davanti ad un pubblico gremito ed affascinato.

Death and Romance in the XXI Century sarà oggetto di un catalogo in inglese/italiano.

Il progetto si avvale del patrocinio del Comune di Trevi e del sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Foligno.
Sponsor tecnico: Azienda Agricola Cantina Ninni - Spoleto, Global servicesrl - Trevi.
Un ringraziamento all’Hotel Brunamonti di Bevagna e alle aziende olivicole Guidobaldi e Venturini.
Si ringrazia: Riccardo Dogana, Miriam Pascale_Kunsthalle Academy, Virginia Ryan.


Franko B è nato a Milano e si è trasferito a Londra nel 1979. Ha studiato belle arti al Camberwell College of Arts nel 1986-87, al Chelsea College of Art nel 1987-90 e alla Byam Shaw School of Art nel 1990-91. Nel 1990 ha iniziato a lavorare in campo artistico utilizzando il video, la fotografia, le performance, la pittura e la scultura mescolando vari media. Ha realizzato delle performance al Tate Modern, all’ICA, alla South London Gallery, a Beaconsfield, a Città del Messico, Milano, Amsterdam, Copenhagen, Madrid e Vienna. Le più recenti performance sono state eseguite dall’artista al London’s Great Eastern Hotel e al Tate Liverpool. I suoi lavori, disegni, installazioni e sculture, sono presenti in molte collezioni pubbliche e private, tra cui la Tate Permanent Collection, il V&A Museum, la collezione permanente della città di Milano. Ha tenuto lecture alla St Martins School of Art, DasArt, New York University and the Courtauld Institute of Art, e al Royal College of Art a Londra. E’ stato oggetto di due monografie Franko B (Black Dog Publishing 1998) e Oh Lover Boy (2001). E’ professore di scultura all’Accademia di Belle Arti di Macerata dal 2009 e Visiting Lecturer al Royal College of Art di Londra. www.franko-b.com




 Andrea Bruno. Paesaggio con nemico 

Personale di Andrea Bruno
a cura di Francesca Pergreffi e Filippo Bergonzini

Inaugurazione sabato 17 settembre 2016 ore 19
nell’ambito del festival filosofia2016 sull’agonismo

in mostra dal 16 settembre al 13 novembre 2016

In occasione del Festival di Filosofia, lo Spazio Meme di Carpi ospita la prima mostra di tavole originali, dedicate all’agonismo, del celebre artista bolognese.

L’agonismo e la guerra attraverso il fumetto, a partire dall’antica Grecia: questi i temi di Paesaggio con nemico, opera inedita di Andrea Bruno, le cui tavole saranno esposte allo Spazio Meme, a partire da venerdì 16 settembre sino a domenica 13 novembre. Le tavole in mostra saranno accompagnate dalla realizzazione di una grande opera a parete. Alle ore 19 di sabato 17 settembre, Bruno sarà presente presso lo spazio espositivo per l’inaugurazione, nel corso della quale verrà presentata per la prima volta l’omonima storia breve, creata a partire dalle tavole in mostra.

Andrea Bruno utilizza la sua poetica visiva e narrativa per reinterpretare, attraverso la stilizzazione e il racconto sequenziale del fumetto, gli archetipi figurativi della guerra civile a partire dall’antica Grecia. In mostra, il pubblico potrà dunque ammirare le tavole della storia a fumetti inedita realizzata dall’artista, un esperimento di connessione tra passato e presente in cui il concetto di Agonismo viene sviluppato a partire da Polemos, per i greci il demone della guerra, e, in particolare, della guerra civile. “La contesa è padre di tutte le cose”, citazione di Eraclito, è, non a caso, l’incipit iniziale di Paesaggio con nemico. Un racconto in cui il compito di dar voce ai protagonisti spetta a dei frammenti tratti dai frammenti in greco antico del filosofo Eraclito. Un viaggio per immagini tra soldatini giocattolo, opliti, fotografie di partigiani che si muovono in oniriche distopie atemporali, tra macchine abbandonate, graffiti, macerie, ciò che resta di allucinati paesaggi urbani. Personaggi più simili ad antieroi che a guerrieri caratterizzati dalla pulizia e dalla purezza plastica che si è soliti associare all’arte ellenistica, a membri di bande di strada impegnati a contendersi gli spazi di immaginarie metropoli devastate da conflitti indefiniti. Guerrieri postmoderni la cui rappresentazione si avvicina alle stilizzazioni della scultura greca arcaica e della pittura vascolare, così come all’immaginario post-apocalittico. Lo stile di esecuzione rispecchia inoltre le tematiche affrontate: nelle tavole di Andrea Bruno, infatti, le figure sono rappresentate attraverso una sorta di lotta visiva fra i grovigli e le macchie d’ inchiostro che erodono il foglio da disegno e gli spazi bianchi la cui una luminosa potenza emerge dal nero.



Nato a Catania nel 1972, Andrea Bruno è fumettista e illustratore. I suoi lavori sono apparsi su numerose riviste e antologie, italiane e internazionali. Nel 2005 è tra i fondatori del gruppo Canicola, con il quale dà vita all’omonima rivista. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo: l’albo ‘Black Indian Ink’, Centro Fumetto Andrea Pazienza,1999, ‘Disapperarer’, Coconino Press, 2001, i volumi ‘Brodo di niente’ Canicola, 2007, ‘Come le strisce che lasciano gli aerei’, Cocoino Fandango, 2012 sui testi di Vasco Brondi, pubblicati anche in Francia da Rackham editions, e il “leporello” in serigrafia della serie ‘Biblioteca onirica’, Alessandro Berardinelli Editore, 2013. Al momento sta completando ‘Cinema Zenit’, storia in tre episodi pubblicata sempre da Canicola. Ha esposto in diverse mostre personali e collettive in Italia e all’estero. www.blackindianink.com

Orari mostra
16 e 17 settembre ore 9-23
18 settembre ore 9-21
dal 19 al 14 novembre: sabato e domenica ore 10-13 e 16-20 altri giorni su appuntamento

Per info
spaziomeme@gmail.com +39 3282188826




 Carola De Pascale e Adele Di Nunzio 

MUSEO NUOVA ERA
Mostra fotografica di : Carola De Pascale e Adele Di Nunzio


Periodo espositivo Bari 23 settembre / 26 ottobre 2016
Spazio espositivo Museo Nuova Era
Strada dei Gesuiti, 13 – 70122 Bari –
Tel. e fax 080.5061158
e-mail:museonuovaera@alice.it www.museonuovaera.com
Orario visita: dalle ore 17- 20
chiuso la domenica,lunedì e giorni festivi


INAUGURAZIONE VENERDI 23 SETTEMBRE 2016/ ORE 19.00

Si inaugura venerdì 23 settembre 2016 alle ore 19.00 la bipersonale di Carola De Pascale e Adele Di Nunzio.

Il lavoro di Carola De Pascale dal titolo “Japanese mood” è stato realizzato durante un viaggio in Giappone e ad esso è ispirato come si evince dal titolo.

Nelle sue fotografie c'è una dimensione privata, quasi biografica,che si mimetizza con la natura, con gli animali e la luce accarezza ogni cosa. Il suo approccio fotografico è simile all'azione. Ma parliamo di un gesto delicato, sono parole dette piano come sussurri, come sguardi e con il desiderio di mettere parentesi. Non per prendere tempo, ma per proteggere. Ed è così che al posto del documento prende forma il diario privato. Immagini che sanno costruire tempo, che accumulano memoria. Quelle di Carola De Pascale sono fotografie da trattare come sentimenti. Sono il risultato di uno sviluppo armonico potente e trasversale.

Storie sognanti di celeste, è il titolo della nuova serie di fotografie che Adele Di Nunzio presenta al Museo Nuova Era di Bari. Un viaggio onirico composto da una rete sottile di luoghi reali e di finzione, frammenti di vita che ci trasportano in un tempo nuovo, il tempo sospeso della metamorfosi.

Il volto di una donna sul cuscino, la madre, un uovo schiacciato sull’asfalto, l’ombra che trafigge un cane, un leone albino squarciato sulla lamiera ormai deteriorata, un cavallo bianco oltre il guard rail. Fotografie di una realtà in perenne mutamento che alludono alle trame segrete di un sogno, concatenazioni mentali che compongono il viaggio intimo dell’artista. Il suo lavoro denota un gusto per le situazioni quotidiane e i gesti che le accompagnano, tasselli di un mondo intermedio che ci svelano il lato irrazionale delle cose e delle abitudini. 



 IGNAZIO GADALETA. PUNTI-PITTURA + RADIANTI 

24 settembre - 27 novembre 2016
MAC LIVELLO 1
INAUGURAZIONE: sabato 24 settembre ore 18:30

A CURA DI
FRANCESCO TEDESCHI E ALBERTO ZANCHETTA

Nel 1936, Walter Benjamin aveva detto che «colui che si raccoglie davanti all'opera d'arte vi si immerge». È ciò che accade di fronte ai dipinti di Ignazio Gadaleta: lo spettatore ha l'impressione di penetrare all'interno della pittura, quasi potesse immergersi nel suo tessuto cromatico e segnico. Quella di Gadaleta è una pittura da guardare da lontano e da molto vicino, chiede di essere vista ma anche vissuta per riuscire a percepire e interpretare le fini tessiture - ora fitte, ora più rade e sfrangiate - che si articolano in cunei, irradiazioni o linee di frequenza.



Come fosse dotata di una memoria propria, la pittura rattiene un'emozione, ma soprattutto riesce a "suggerire uno sguardo". C'è in queste opere una persistenza dei nitori connessi al mare e al cielo, ed è proprio per questo motivo che, mentre le si osserva, si ha l'impressione di potersi immergere nell'acqua e nella luce. Gadaleta lascia decantare le immagini, le metabolizza fino a raggiungere una sintesi coloristica, la cui intensità viene strutturata
in campi ondulatori e in poli magnetici. I fondi vibranti sono ottenuti con una tavolozza iridata che degrada dall'azzurro al viola e al rosa, con contrappunti in arancio e grigio. Ogni cromia è concepita come materia viva che freme. E infatti è un continuo pulsare: intimo, interno alla pittura e alle sue logiche strutturali. Benché l'impasto del colore sia tattile e fragrante, la pittura sembra venir meno, quasi volesse diventare immateriale. L'aggettivo "radiante", che ricorre spesso nella poetica dell'artista, allude proprio all'emissione di energie, di una pura-pittura.

La mostra che l'artista ha concepito per il MAC di Lissone è suddivisa in piccoli nuclei, come altrettanti capitoli di una storia in cui l'autore "pensa in termini di pittura": un pensiero incessante, ottenuto mediante fraseggi e costrutti che caratterizzano queste opere realizzate alla fine degli anni Ottanta e nei primissimi anni Novanta.
L'evidente contiguità e consequenzialità tra opera e opera si ritrova anche negli stessi elementi che le compongono, stabilendo una frequenza e una tensione retinica che viene imbrigliata nelle maglie dell'olio, in quel denso reticolato che si effonde sulla superficie delle tele o delle tavole in legno.

Scandendo i ritmi, i colori, gli spazi e i volumi, le opere di Gadaleta prefigurano le disseminazioni realizzate negli anni Duemila; all'esposizione si aggiunge infatti un intervento site-specific in cui l'effetto dei radianti si combina con l'idea dei puntipittura, sviluppandosi in una estensione ambientale che corrisponde a un'emissione luminescente che assimila l'opera al contesto. Lo spettatore avrà quindi la sensazione di essere avvolto da traiettorie puntiformi che pervadono (anziché limitarsi a invadere) lo spazio espositivo.

Per Ignazio Gadaleta, la pittura è un lavoro endogeno, una suadente ricerca che irrora le geometrie adamantine con un effetto centrifugo che obbliga il riguardante a muoversi intorno all'opera. «Questa evolvenza della permanenza percettiva», ci dice Gadaleta, «è amplificata e moltiplicata, perché l'immagine diviene multipla e non più univoca. Come in un ipertesto visuale, non c'è più una successione determinata, un'unica evidenza, ma una
molteplicità di vedute, date dalla vitalità e dalla emotività di chi fruisce l'opera».

Nato a Molfetta nel 1958, Ignazio Gadaleta vive e lavora a Milano.


Info
Museo d'Arte Contemporanea
Viale Padania 6 20851 Lissone - MB
museo@comune.lissone.mb.it
tel. 039 7397368 - 039 2145174



 LA FONDAZIONE PINO PASCALI RACCONTA ARTVISION 

Dario Agrimi, Limbo

LA FONDAZIONE PINO PASCALI RACCONTA ARTVISION

Dal 12 settembre una mostra retrospettiva racconta i risultati del progetto conclusosi nel 2015 nell’ambito del programma Ipa Adriatic Cbc 2007-2013

Nell’ambito di “Adriawealth” finanziato dal programma Ipa Adriatic Cbc 2007-2013, in continuazione con quanto realizzato nell’ambito del progetto ArTVision – A Live Art Channel, la Fondazione Pino Pascali di Polignano a Mare propone dal 12 settembre una mostra retrospettiva che mette in luce alcuni dei risultati realizzati nel biennio tra il 2014 e il 2015.

Molte le azioni sviluppate, grazie all’apporto della Tv Crew, diretta da Nicolai Ciannamea e alla mostra Coexistence – for a new Adriatic koinè ideata da Rosalba Branà, direttrice del Museo, che ha viaggiato in Albania, Montenegro, Croazia, fino ad approdare in Italia, a Venezia e poi in Puglia presso la sede del Museo Pascali, raccontando la creatività di quei territori alla ricerca di un dialogo transnazionale.

Proprio per questo la mostra ‘ArTVision. Risultati e prospettive’ offrirà la possibilità di approfondire il progetto Coexistence attraverso la documentazione realizzata dalle cinque tv crew in ognuno dei paesi in cui ha fatto tappa, con un focus particolare su Tirana.
Sarà inoltre possibile vedere alcuni dei video prodotti, tra i 175 realizzati nell’ambito del progetto a documentazione della grande creatività adriatica, nello specifico Ginger di Giuseppe Abate (per il Veneto) e The Quieter you become, the more you are able to hear, di Lulzim Alija (per l’Albania).
Completano il percorso l’opera Limbo di Dario Agrimi, tra le opere più apprezzate della mostra Coexistence e una selezione di documentari tra cui il filmato Torre Guaceto, insignito lo scorso anno a Venezia, nell’ambito della 72. Mostra del Cinema, della prima edizione del premio ArTVision, per la sua capacità di raccontare il rapporto tra arte e natura, grazie alle opere di alcuni degli artisti più rappresentativi del territorio pugliese. In omaggio a ciò, la Fondazione Pino Pascali ha deciso di esporre anche alcuni dei lavori di artisti che compaiono in maniera esaustiva nel progetto, da Iginio Iurilli, con l’opera Da un altro mondo a Miki Carone con Tepee, Francesco Schiavulli con Carne e Daniela Corbascio, Sud, queste ultime tre installate all’aperto nel costituendo Giardino dell’Arte della Fondazione Pino Pascali. In mostra anche le opere di Claudia Giannuli, Michele Giangrande, Pierpaolo Miccolis protagonisti dei tre short movies realizzati dalla Apulia Film Commission, sempre nell’ambito di ArTVision, che hanno riscosso un notevole successo di pubblico e di critica e che sono stati trasmessi da Sky Arte Hd lo scorso anno.

La mostra si inaugurerà nell’ambito della Convention internazionale Capitalization on Artvision & Archeo.S. che si svolgerà dal 10 al 12 settembre tra Monopoli, Bari, Lecce e Polignano a Mare, presso la Fondazione Pino Pascali, tre giornate dedicate alle tematiche fondamentali del turismo ecosostenibile con un focus specifico sull’area Adriatico Ionica.



Info:
Fondazione Pino Pascali
Museo d’Arte Contemporanea
Via Parco del Lauro 119
70044 – Polignano a Mare (Ba)
Orario: dal martedì alla domenica, 11:00 – 13:00 / 17:00 – 21:00
Lunedì chiuso.
Biglietto: Euro 2,00 (con eventuali riduzioni agli aventi diritto)

press: Santa Nastro snastro@gmail.com




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