La Dorothy Circus Gallery Roma inaugura il 2018 con la nuova personale di Camille Rose Garcia dal titolo The Ballrooms of Mars. La mostra apre il ciclo dedicato ai sei prime movers del Pop Surrealism presentati lo scorso 12 ottobre a Londra, ciascuno in programma con un inedito solo show nella nostra sede romana.
Nata a Los Angeles, Garcia si distingue come una delle artiste pop surrealista più riconosciute e amate in tutto il mondo. Garcia produce pitture, stampe e sculture in uno stile gotico, "horror" e di animazione, che rilascia un senso di dolcezza e al tempo stesso di inquietudine.
Per il suo debutto con la DCG Garcia propone una nuovissima collezione composta di sedici opere, che fanno riferimento sia alle sue influenze ed ispirazioni primordiali (i misteri della Natura, la musica, l'arte), sia a nuoveesplorazioni. Con questa mostra, infatti, Garcia segna l'inizio di un nuovo percorso di investigazioni artistiche, entrando di fatto in una nuova fase della sua carriera. Nel giustapporre colori, linee, e forti contrasti, l'artista invita il pubblico ad entrare in una nuova dimensione e a camminare lungo il percorso che ci conduce attraverso l'immaginazione, la bellezza, una sottile critica al quotidiano e le vibrazioni musicali che ci accompagnano ogni giorno attraverso emozioni e sensazioni.
The Ballrooms of Mars indaga la dimensione dello spazio extraterrestre, gli aspetti più misteriosi dello Spazio e il linguaggio universale della natura, fatto di "forme nelle vibrazioni del suono". L'artista ci guida in un viaggio attraverso dimensioni fantastiche e distanti, dove incontriamo creature misteriose e personaggi in stile Ziggy Stardust, nati dall'immaginario di Camille Rose Garcia ma anche influenzati da eroi popolari come David Bowie.
La musica risuona in tutte le opere di Garcia, dove le figure maneggiano e riproducono virtualmente vinili e giradischi, sottolineando la suggestiva iconografia musicale che alberga in ogni dipinto. Il titolo stesso della mostra, The Ballrooms of Mars, è tratto da una canzone di T.Rex del suo album del 1972 "The Slider".
L'energia cosmica che scorre nella musica e nelle anime umane crea un legame emozionale evidenziato dalla palette elettrica e glitterata e dall'atmosfera avvolgente degli ambienti rappresentati. Lo Spazio è rappresentato non come un luogo oscuro, bensì come una dimensione estremamente colorata. In questo continuo movimento di energie, i nostri spiriti interiori vengono risvegliati per partecipare ad una danza universale fatta di impulsi sensoriali ed emozionali. In questo modo, anche la controcultura musicale californiana viene messa in luce, attraverso i suoni rock and roll di queste stesse immagini; suoni che sono costantemente presenti anche nel processo creativo dell'artista.
Nella sala da ballo di Garcia danziamo a ritmi futuristici, saltiamo di pianeta in pianeta, esplorando come il Piccolo Principe i segreti e le meraviglie di ogni tappa del viaggio. In ciascun'opera gli spettatori interagiscono con un diverso pianeta, tutti personificati come divinità che "si riuniscono ogni 25mila anni (La Processione degli Equinozi) per ballare danze elaborate e ascoltare musica insieme, ciascuno portando con sé i propri suoni provenienti da pianeti distanti".
Queste divinità appaiono come evanescenti e corporei allo stesso tempo, come antichi dei greci che rappresentano un punto d'unione tra l'umano e l'extraterrestre. Essi ascoltano musica, interagiscono tra di loro e viaggiano come essere umani; ma nonostante ciò, questi dei emanano un'aura magica che riecheggia nel concerto di sonorità sprigionate da ciascun pianeta. Mentre polvere di stelle fluisce nell'atmosfera, le opere di Garcia incantano gli spettatori e stimolano la loro immaginazione al fine di trovare quei mondi nascosti che dimorano nel loro subconscio.
Camille Rose Garcia The Ballrooms of Mars
24 Febbraio 2018 - 7 Aprile 2018 | Via dei Pettinari 76 - 00186 Roma
Dorothy Circus Gallery ROMA
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