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venerdì 22 novembre 2019

Guglielmo Sansoni in arte Tato

Tato in un'elaborazione grafica di Leonardo Basile
A Guglielmo Sansoni in arte Tato, esponente del movimento futurista e tra i protagonisti dell'aeropittura, è dedicata la pagina odierna del sito web 'Arte & leonardo basile'.

Tato, nacque a  Bologna nel 1896 e si spense a Roma nel 1974; è stato un artista futurista italiano tra i protagonisti dell'aeropittura.

La sua adesione al movimento futurista avvenne nel 1920 con un gesto eclatante: organizzò un finto funerale per far 'morire'  Guglielmo Sansoni e farlo rinascere come Tato futurista.
Conobbe F.T. Marinetti a Bologna nel 1922, diventandone da subito stretto amico. Nel 1929 assieme ad altri futuristi pubblicò sulla Gazzetta del Popolo il Manifesto dell'Aeropittura e nel settembre 1930 insieme a Marinetti organizzarono il primo concorso fotografico nazionale, e fra quell'anno e quello successivo proposero il Manifesto della fotografia futurista. Ha scritto diversi saggi e libri, tra i quali si menziona l'autobiografia 'Tato Raccontato da Tato' scritta nel 1941.

Ha scritto Aurelio T. Prete in una pubblicazione del 1963 edita da ERS Roma : " Sfogliando le innumeri pagine dedicate al movimento futurista nelle enciclopedie, nei molteplici libri che trattano dello scapigliato movimento italiano dell'ante e dopo guerra 1915-18, in riviste qualificate come in giornali, il nome di Tato appare stagliato quale gemma che - seppur a volte in tono minore al confronto dei maggiori artefici della corrente - possiede indubbiamente la sua splendente e chiara luce.

Scatenato da quei geniali vulcani che furono Filippo Tomaso Marinetti, Remo Chiti, Luciano Folgore, Paolo Buzzi, Aldo Palazzeschi e tanti altri (chi non fu futurista in quell'epoca? chi ancora - uomo d'ingegno come d'arte non restò attratto e conquiso dal rivoluzionario evento?) il 'movimento' ebbe artefici principali anche degli scrittori-poeti-pittori quali in primissimo piano Ardegno Soffici fino a Francesco Cangiullo, ad artisti plastici che con Umberto Boccioni, Giacomo Balla, Severini, ed i giovani Depero, Prampolini, Dottori e Tato furono convinti e geniali assertori dell'idea nuova. Ed il nome di Tato correva di bocca in bocca, varcando d'apprima i confini regionali e poi quelli nazionali. Lo stesso volume 'Tato racconTato da Tato' nella sua seppur girandola d'avvenimenti, rappresenta una valida testimonianza a tutto) dette - per anni fedelissimo - al futurismo.

Nell'arroventato clima del prima e dopo-guerra, nella decadenza delle arti, nello stantìo senso passatista che dominava pittura e scultura, ogni geniale artefice non poteva restare sordo all'appello scatetano da F.T. Marinetti attraverso i suoi ormai storici manifesti. E non si sottovaluti questo italianissimo movimento poichè esso sta a reazione contro un passatismo decadentista ed a spinta verso un sagace e quanto mai utile aggiornamento delle arti più ancora che della letteratura. E seguaci del futurismo si ebbero in Germania, Francia, Russia, Giappone, ecc.

Gluglielmo Sansoni (Tato) aveva iniziato a dipingere sin dall'adolescenza. Più tardi, durante la guerra del 15-18 s'incontrò con Boccioni e prese maggiori contatti con le correnti allora alla moda. Inutile qui ripetere il suo battesimo futurista, quel funerale che mostra, con l'audacia, la spregiudicatezza dell'Artista. Inutile ancora rifarsi ai lusinghieri giudizi di Marinetti (che lo ebbe assai caro) ed alle glorie pittoriche futuriste che videro Tato piazzato in un posto tra i primi sia per l'estro compositivo che per la tecnica. Libero nella tematica, originale nella stesura, Tato è oggi l'unico vessillifero superstite di quella corrente che - impossibile negarlo - seppe dare un calcio al retrivo post-ottocentismo per far nascere il novecento in prima e le correnti tutte d'oggidì, poi.
E questo Maestro va considerato analiticamente sotto i diversi aspetti del futurista del neo-impressionista dell'espressionista del pittore di figura come di composizioni, di nature vive (come giustamente usa chiamarle lui) e di paesaggi, ed in materia di tecniche: di olio come di tempera, di sassopittura come di ceramica, ecc...

Impossibile, quindi, inquadrare in questa od in quell'altra tendenza Tato che, al di sopra d'ogni regola, resta un maestro qualificatissimo ma inqualificabile, siccome pochi altri nostri contemporanei. Dinanzi ad opere futuriste, di aeropittura (peculiare vanto dell'Artista), di sassopittura, di scultura, di tematica paesistica come di lavori sacri non si può negare di trovarci dinanzi ad uno dei più significativi artisti dei nostri giorni.(..)  continua 

Tre opere di Tato




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